Ma cos’è esattamente un workshop? Basta googleggiare un po’ e lo si scopre:
- Un workshop si organizza per cercare assieme delle risposte a delle domande interessanti, condividendone tutti, organizzatori e partecipanti, l'esperienza progettuale;
oppure
- All’ interno di un workshop la parola d’ordine è “contaminazione”: tutti devono “sporcarsi le mani”, cioè dare il loro personale contributo, siano essi organizzatori o semplici partecipanti. Il workshop dunque non è un semplice seminario dove si assiste passivamente a una lezione, dove il relatore (messo su un palco) interagisce quasi sempre in senso monodirezionale con la platea di spettatori (che qualche volta timidamente azzardano una domanda). Il workshop non è solo un incontro dove si approfondisce un tema specifico. Non è solo un corso di specializzazione o di perfezionamento. Il workshop è piuttosto un laboratorio sperimentale, un gruppo di lavoro collettivo, all’ interno del quale la relazione relatore-partecipante è bi- anzi multi-direzionale, e che è destinato alla concretizzazione di un progetto, all’ elaborazione di un’ idea, alla condivisione di competenze artistiche, ecc …
Insomma il workshop è un evento che prevede un’interazione tra docente e partecipante.
Oggi mi imbatto casualmente in questo evento: Workshop “Pubblicare un libro” a Roma (sottotitolo: Pubblicare un libro - Come presentare il manoscritto corretto all’editore giusto) organizzato da due editori il cui rapporto con l’editoria a pagamento è, diciamo, “particolare” (ne avevo già parlato qui). Insomma, leggo di questo evento e volo a vedere il programma, quattro ore interessantissime:
Dalle 15 alle 15.30: Come evitare che un editore cestini il vostro manoscritto. Inviare correttamente l’email o la lettera di presentazione, scrivere in modo giusto la sinossi e la biografia.
Dalle 15.30 alle 17.00: Come evitare i principali errori e refusi all’interno di un manoscritto. Uso delle norme redazionali (punteggiatura, virgolette, accenti, apostrofi…), errori di impaginazione del file.
Dalle 17 alle 17.15: Break.
Dalle 17.15 alle 18: come individuare l’editore giusto a cui inviare il manoscritto.
Dalle 18 alle 19: Suggerimenti e punti di vista di due scrittori che sono riusciti a pubblicare sia con editori indipendenti
Dalle 19 alle 19.15: Domande, curiosità.
Perdonatemi, ma io non vedo questa interazione, questa bidirezionalità, questa contaminazione, tra partecipanti e docenti e credo che un editore debba curare, per prima cosa, l’uso delle parole, altrimenti non è credibile quando tenta di insegnare agli altri “come evitare i principali errori”.
Nello specifico, sorvolando sul fatto che oramai su internet si trovano tutte le informazioni, che il rapporto varia da editore a editore, che le lezioni di grammatica non dovrebbero (più) interessare uno scrittore, che vorrei sapere cosa si intende per “errori di impaginazione del file”, che “individuare l’editore giusto” mi fa ridere il piloro (saranno contemplati anche quelli a pagamento?), quello che più mi incuriosisce è ciò che si farà dalle 19 alle 19 e 15, un quarto d’ora di curiosità? Io conoscevo il quarto d’ora di notorietà di Wharolyana memoria (o i cinque minuti di vergogna che mi dovrei fare io). Mah. Comunque, se avete 50 euro che vi avanzano potete benissimo partecipare a questo “workshop”, in cui potrete anche avere il punto di vista di uno scrittore di cui ho parlato qui (quello che, ad esempio, guardando la luna vede un culo di donna).
Ah, dimenticavo: questo "workshop" si prefigge di spiegare agli autori come riuscire a pubblicare più facilmente il proprio manoscritto. Al termine del corso gli autori che avranno un manoscritto da pubblicare potranno lasciarlo all’editore di Historica edizioni e usufruire di un canale preferenziale per la valutazione del testo.
Capito? Chi parteciperà saprà sia come riuscire a pubblicare "più facilmente" e avrà anche una corsia "preferenziale".
Insomma oggi avete imparato che anche il "workshop" sta bene su tutto, fa fine e non impegna, come il blu.