Poveri, alla riscossa!

Probabilmente non avete ben chiaro a che punto è arrivata a crisi.

Ve lo dico io: al punto che si è anche costituito un partito, il PDP “Partito dei poveri”, che si dà un gran da fare.

Allora anzitutto organizza raccolte di cose usate, guardate qui.

 

 

 

Mi raccomando, tenete presente che non rispondono di oggetti erroneamente inclusi nei sacchi, quindi se dovete disfarvi di qualcosa che scotta, tipo che ne so avete ucciso vostra nonna per motivi vari, potete tranquillamente farla a pezzi e mettere tutto là dentro, loro non diranno nulla.

L’ideatore di questo partito (il Signor Giuseppe Trevisol) è molto arrabbiato “con gli italiani che continuano a sostenere i vecchi politici furbacchioni”, con le banche che danno consigli sbagliati e non prestano più i soldi agli imprenditori e anche con i giornalisti.
Ah, non fatevi influenzare dal fatto che, dopo una rapidissima e sfolgorante carriera, questo signore si è “rovinato al casinò” (lo dice lui stesso), perché è una cosa che potrebbe capitare a chiunque e quindi è opportuno prendersela anche con gli altri, così tanto per stare tutti in compagnia.

Veniamo al programma politico vero e proprio di questo partito, quindici punti geniali che vado a riassumervi (non cliccate sulla loro icona "seguici su facebook perché probabilmente a causa della crisi anche quella non funziona). 

 

1°) Mense per i poveri a carico dello stato [ottima idea];

 

2°) Pensione minima di euro 1.200,00 [quindi i pensionati li escludiamo dalle mense di cui sopra? No, perché con 1.200,00 euro al mese diciamo che non si è proprio poverissimi];

 

3°) Mercati statali dove si possa acquistare al prezzo politico, merce di primaria necessità [anche qui però tocca escludere i pensionati?];

 

4°) Stipendio e pensione per le casalinghe [sempre a mille e due?];

 

5°) La possibilità di avere case in affitto al 20% dello stipendio [stupendo, grandi, piccole, non importa, quel che c’è va bene e se poi uno niente niente è disoccupato allora paga il 20% di zero, ed è a posto];

 

6°) La costruzione di case popolari [mi sembrava che ne avessero costruite già molte, ma forse mi sono sbagliato];

 

7°) Case di riposo per anziani, anche a coloro che percepiscono la sola pensione sociale [ovviamente gratis e 1200 in restano in tasca ai vecchietti, ché ai nipoti poi chi ci pensa?];

8°) Sgravi fiscali a separati e divorziati, a stipendiati che pagano gli alimenti [be’, buona idea, questa sì];

 

9°) Asili statali, con retta minima o gratuita per le famiglie a basso reddito [credo ci siano già, come le case popolari, però melium abundare quam deficere];

 

10°) La fine delle guerre (di pace) dei nostri soldati e lo spreco di soldi [ah, la pace nel mondo! E io direi anche la fine della droga e della gente cattiva];

 

11°) Sostegno finanziario a disoccupati con l'obbligo di frequentare corsi professionali [ma se per caso il disoccupato fosse, come pare succeda, un plurilaureato che facciamo? Gli insegnamo a fare il muratore? E poi, signora mia, mi creda, i ragazzi oramai al giorno d’oggi vanno a scuola solo per scaldare il banco, ché tanto sanno benissimo che quando saranno pensionati potranno guadagnare mille e due al mese, chi glielo fa fare?];

 

12°) Stipendi a dirigenti pubblici non superiori ad euro 2.500,00 [bene, e per quelli privati, che ne so, i grandi manager, che facciamo, lasciamo tutto così?];

13°) Riabilitazione per i falliti che non hanno procurato danni gravi ad altri [ehm, anche questa cosa credo che ci sia già];

 

14°) Una legge contro l'iscrizione di ipoteca ed esproprio, per recuperare un credito [ah, ecco, sì, ottima idea, così almeno tutti potranno fregare quanto vogliono, tanto poi mica gli possono prendere nulla, soprattutto ai pensionati da mille e due. Ottima idea];

 

15°) Nazionalizzazione delle banche per evitare speculazioni su prestiti e mutui [ecco , giusto, ché si sa che al governo nessuno ha mai speculato, macché].

 

Vi aspettavate che ne so, idee per rilanciare la sanità, la scuola o il lavoro? Lotta all'evasione fiscale? Riforma della Giustizia? Ma nemmeno per sogno, qui è lo Stato che deve pensare a tutto, altroché.
L’ideatore si congeda con un auspicio: “Dobbiamo essere in tanti da dover fare i congressi negli stadi!” Capito? Il pallone chi lo porta?

Ecco vedete un po’ voi.