È giunta l’ora, cari avventori.
Quella del Campari? Dirà qualcuno di voi, massa di perditempo inveterati che non vi vedo mai con un libro in mano.
Ma no, quella dell’Oscar. Sì: l’Oscar per la poesia. Personalizzato, non si sa mai che qualcuno ve lo rubi (e dica che è suo).
Come si fa per meritarselo? Facilissimo, si partecipa a un concorso. Le norme non sono difficili, basta scrivere o massimo due poesie, o un raccontino e si invia.
Il prezzo? Pochissimo, solo VENTI Euro, da pagare su una carta postepay (come dite? La carta postepay non è intestata all’associazione organizzatrice, bensì a una persona? Va be’, sorvolate).
Ma non è finita, se per caso vincete ma non avete la possibilità (o la voglia) di andare a ritirarlo, basta che pagate ulteriori CINQUE euro e ve lo mandano a casa! E ve lo mettete in salotto, così parenti e amici vi ammireranno.
Ma le sorprese non sono ancora finite. Se aggiungete ulteriori soli CENTO euro potete assistere, contestualmente alla cerimonia di premiazione, a “un seminario di poesia organizzato dalla stessa Associazione Culturale "X Xxxxxx xxxx'Xxxxx" presieduto dal presidente dell’Associazione Culturale X Xxxxxx dell’Xxxxx Xxxxx Xxxxx, dalla poetessa Xxxxx Xxxxxx e da xxxxxxxx xxxxxxx, scrittore e recensionista [quest’ultimo lo hanno indicato con le iniziali del nome e del cognome minuscole, non si sa il perché]. Saranno fatte recensioni su tutte le poesie dei partecipanti al seminario, ai quali sarà rilasciato un attestato di partecipazione.”
Caspita! Per soli CENTO euro si può ottenere una recensione alla propria opera e sentire anche gente che parla “dell'evoluzione della poesia italiana”! Sì, ho saputo che oltre a “fare” le recensioni "sulle" vostre opere, vi parleranno dell’evoluzione della poesia italiana, ché tutto si evolve al giorno d’oggi. Due pomeriggi di arte intensa e vibrante al contempo, che vi toccherà l’anima.
L’utilità e il prestigio di una cosa del genere sono indiscutibili. Come? Non si capisce bene dove sia la sede di chi organizza, né l’oggetto delle loro attività? Va be’ poco male, però una cosa è certa: è un’organizzazione che assegna Oscar, qui c’è un’altra occasione (ma lo vince solo chi arriva secondo, ché non è mica sempre domenica, eh). Oh, magari c’è anche qualche malalingua che si chiede chi sia e cosa faccia un “recensionista” [quello con le iniziali minuscole], visto che è quel termine è inesistente nella lingua italiana (forse magari è un recensore, o addirittura un critico letterario, ma non siamo antichi, non facciamo gli agés, su).
Roba da restar catatonici.
Quindi, per concludere, partecipate pure eh. Son tutti gran scrittori, recensionisti e poeti, notissimi e qualificatissimi, CENTOVENTI(cinque) euro più che ben spesi per un bagaglio culturale che levati.
E se sento che qualcuno di voi dice che sarebbe stata meglio l'ora del Campari, quel qualcuno io lo depreco in faccia.
Comunque, restate connessi, domani ci saranno ulteriori approfondimenti. Potete anche dormire qui, le stanze sono gratuite.