Insomma, la vicenda del corso di giornalismo organizzato dalla casa editrice MGC della signora Maria Grazia Catanzani si arricchisce di nuovi particolari.
L’inclinazione di questa signora editrice a riferire cose inesatte è a dir poco stupefacente (ah, sì, quelle nell'immagine qui a sinistra sono proprio balle, di fieno però).
Precisiamo che la MGC aderisce, per sua stessa ammissione, all’EAP (Editoria A Pagamento), ciò è una cosa lecita, certo, ma in questa bettola l’EAP è vista come un moscone che ronza in camera da letto alle cinque di una domenica mattina. Per avere un’idea della cura che questa casa editrice dedica all’editing del proprio sito, leggete la sezione “Cosa devono sapere gli autori” (sì, quella con il titolo che ha i punti esclamativi a capo e dove si scambiano gli accenti con gli apostrofi).
Ulteriori notizie sulle attività della MGC si trovano qui, qui, qui e qui.
Ricordo che la signora Catanzani ha pubblicizzato (su un sito di concorsi letterari, chissà perché proprio lì, nessuno lo sa) un “corso "avanzato" di giornalismo” con le precisazioni: gratuito (stessa precisazione nella scheda d’iscrizione), in collaborazione con la SIAE e in cui avrebbero insegnato i giornalisti Delfina Ducci (collaboratrice della rivista PRAGMATICA) e Francesco Buttarelli.
Peccato però che: non è per nulla gratuito, la SIAE non ne sa nulla, la Ducci e Buttarelli non sono giornalisti e la rivista PRAGMATICA non esiste più.
Messa di fronte alle contestazioni, dopo avere formulato alcune spiegazioni poco attinenti e minacciato le solite querele (anche il popolo di facebook è stato invitato a sporgere “immediata querela alla polizia postale”), l’editrice ha scelto la strada della variazione del bando (ammettendo in tal modo tutti gli addebiti), salvo però introdurre tra i docenti ulteriori figure professionali: il prof. Alessandro Cesareo, direttore responsabile della rivista "Avanguardia", docente di lingua e letteratura italiana all'Università di Madrid e Mario Coda, vice direttore della rivista "Avanguardia".
Peccato però che, ancora una volta, urgano delle smentite, visto che il prof. Cesareo (nonostante il suo curriculum di tutto rispetto) non insegna lingua e letteratura italiana all’Università di Madrid, mentre la Rivista Avanguardia è diretta, invece, dalla dottoressa Francesca Bernardini Napoletano e dal dottor Aldo Mastropasqua. Le persone citate dalla Catanzani dirigono un allegato alla rivista e ciò andrebbe precisato.
Il bando, inoltre, chiarisce: “…gli allievi sono organizzati in una vera e propria redazione, con la guida di giornalisti esperti.”
Ora, ci si chiede quali siano questi “giornalisti esperti” dal momento che nella sfilza di augusti nomi citati, di giornalisti non ce n’è nemmeno uno.
Due piccolissime note di colore.
In questo post la signora Catanzani, lasciando da parte un attimo il galateo, (laddove impone che quando si parla di se stessi e di un’altra persona, quest’ultima venga citata per prima) e la grammatica, afferma di avere partecipato a una puntata di Porta a Porta.
Ora, mi sono armato di pazienza e ho guardato tutta la puntata (visibile in streaming qui), c’è Bobby Solo che balla il twist assieme a Gigliola Cinquetti, Orietta Berti vestita da suora che suona il pianoforte, Edoardo Vanello con pinne, fucili e occhiali e Little Tony con tanto di ciuffo. C’è anche la Efrikian, certo - e anche Gianni Morandi, vestito da soldatino, compreso di braccia snodate e sguardo al cielo, che va a cento all'ora per cantar la serenata, blen blen blen blen, blen blen blen blen, e poi torna in ginocchio da lei, ciunga ciunga ciù - ma nessuna traccia del suo libro (Laura Efrikian ha pubblicato con la MGC), né della Catanzani.
Se assistere tra il pubblico (presumo, eh, che fosse tra il pubblico) significa partecipare… va be’, sorvoliamo.
Qui invece, il giorno 23 genaio 2013 la Catanzani annuncia al mondo l’uscita di un giornale on line, peccato che il link www.breakingnewsmgc.net non porti da nessuna parte (se non alla home page della casa editrice MGC).
Ci si chiede con quale spirito, viste le numerosissime inesattezze, (chiamiamole così), e le altrettante incertezze (i candidati dovranno collaborare con una rivista che ancora non esiste), quei corsi verranno condotti.
Chissà... (noi, in caso di smentite o rettifiche, siam sempre qui, disponibilissimi).