a causa del forte vento, questa mattina qualcosa ha mandato in frantumi il vetro della finestra del bagno nell’appartamento in cui abito, in affitto, situato al terzo piano, interno 9. Per farla riparare, ho chiamato un falegname-vetraio mio amico il quale, però, non riusciva a smontarla perché c’era il lavandino di mezzo – lei sa quant’è piccolo il mio bagno – allora ho dovuto chiamare un idraulico – mio fidato conoscente – affinché rimuovesse anche il lavandino.
Visto che non era stato chiuso il rubinetto principale dell’acqua, a un certo punto il bagno ha iniziato ad allagarsi. L’idraulico così è scivolato e ha battuto la testa sul pavimento, dov’è rimasto privo di sensi, abbracciato al lavandino che stava smontando
Io allora sono corso subito giù a chiudere quel rubinetto, ma ho dimenticato le chiavi di casa e un’improvvida corrente d’aria ha fatto sbattere la porta d’ingresso, lasciandomi fuori; dopo avere suonato per mezz’ora il campanello, visto che nessuno mi apriva, senza pensarci due, volte ho chiesto al vicino dell’interno 8 un’ascia e sono rientrato nell’appartamento.
Comunque, poiché l’idraulico continuava a giacere immobile, sempre abbracciato al lavandino, sul pavimento del bagno, bloccando il falegname-vetraio, che stava iniziando a dare segni d’impazienza perché non riusciva più a muoversi e aveva un sacco di cose da fare, ho chiamato un’ambulanza.
L’unico modo per tirare fuori entrambi, e soprattutto per caricare quanto prima l’idraulico sull’ambulanza prontamente arrivata (e sulla quale è stato infilato ancora abbracciato al lavandino, dal quale nessuno è ancora riuscito a staccarlo, mentre il falegname-vetraio è uscito tranquillamente con la finestra sulla spalla, anche se mi sembrava un po’ irritato), è stato quello di abbattere la sottile parete che separa il bagno dalla cucina. Siccome sono muratore, non ho avuto problemi. Avrei, sì, potuto far uscire tutti dalla porta del bagno, però lei sa quant’è stretto il mio corridoio e sicuramente ci saremmo incastrati, così abbiamo preferito non rischiare.
Tenga quindi presente, colendissimo amministratore, che le sbeccature, e i segnacci, presenti lungo le pareti del vano scala sono dovuti al passaggio delle persone di cui sopra, che sono dovute scendere a piedi – lei sa quant’è piccolo l’ascensore.
Le scrivo questa mail, gentilissimo signor geometra, affinché voglia provvedere, con cortese sollecitudine – preferibilmente entro oggi venerdì 17 – anzitutto a procurarmi un lavandino provvisorio per il bagno e alcune tavole per chiudere l‘apertura lasciata dalla finestra, poi a far controllare i tubi condominiali del gas, perché sento un fastidioso odore provenire dalla parete che ho abbattuto e vorrei che venissero scongiurate eventuali espl
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