Una cosa stupenda. Semplice e geniale al contempo. Utilissima, anche se dal nome un po' strano.
In particolare, i costi: 1.299 euro più i.v.a. se si vogliono recensori proprio bravi, di chiara fama, mentre chi vuole spendere meno può risparmiare 800 euro e per soli 499 euro più i.v.a., può ottenere una certificazione meno certificata, ossia scritta da un docente universitario di fama così così.
Compito di questo servizio, si legge sul sito, "è quello di intermediare tra i propri recensori e le case editrici, certificando l’imparzialità e l’obiettività del processo di recensione".
Ora, già qui ci sarebbero un miliardo e mezzo di cose da eccepire, ad esempio che in giro per la rete ci sono decine e decine di siti - gratis! - dedicati ai libri con migliaia e migliaia di recensioni ognuno e che il processo di recensione non è una scienza esatta, né può produrre valori assoluti, però tutto ciò passa in secondo piano di fronte al concetto di “intermediazione” tra i “loro” recensori e le case editrici, quasi a mo' di bollino di garanzia, di timbro, di sacralità più o meno valido a seconda di quanto si vuole spendere.
Be’, dai, una bella cosa che darà finalmente una bella lezione a quei recensori livorosi (me compreso) che scrivono solo di quel che vogliono.
Ma a chi si rivolge esattamente questa strepitosa attività? Leggiamo cosa c'è scritto sempre sul sito.
Il servizio è pensato sia per la case editrici (in via residuale per singoli autori) sia per i lettori. [Residuale?? Ah, vero, l’autore alla fine è quello cui deve fregar di meno di tutta la catena editoriale]
Per le case editrici. Il servizio si articola in due distinti ambiti [distinti eh, badate bene, non due ambiti identici]: valutazione delle opere inedite e recensione delle opere edite.
Per quanto riguarda il primo ambito, ci si rivolge agli editori che abbiano la necessità di esternalizzare la valutazione delle opere inedite che ricevono [forse si voleva scrivere “esternalizzare il servizio di valutazione”?]. In questo caso Stroncature facilita il lavoro di selezione, fornendo, oltre la scheda di valutazione, indicazioni precise e dettagliate circa le opere che meritano di essere pubblicate al più presto, e su cui investire in termini di distribuzione e promozione, e quelle che meritano di essere scartate quanto prima [per quale motivo non inseriscano tutto in un’unica scheda di valutazione non mi è chiaro, però in pratica si sostituiscono al direttore editoriale e agli altri responsabili, polverizzando così la mission personale dell’editore].
Per quanto riguarda il secondo ambito, ci si rivolte [rivolte? Forse l’editor è ancora in vacanza] agli editori che abbiano bisogno di recensioni veritiere e qualificate delle opere pubblicate, necessarie a dare ai propri uffici stampa e uffici marketing una maggiore autonomia e indipendenza da chi attualmente (non) recensisce le opere edite [a dare cosa a chi e per quale motivo??].
Per i lettori. Con un abbonamento mensile gli autori potranno avere accesso al sito di Stroncature e poter leggere liberamente [gli autori, quelli residuali di prima, quindi, per poter leggere “liberamente” le recensioni alle proprie opere, dovranno pagare! Geniale!] tutte le informazioni disponibili sulle singole opere edite. [Caspita, di fronte a questa occasionissima passa in secondo piano anche l’orrore legato a quel “e poter” orfano]
L’obiettivo di Stroncature è quello di diventare, grazie alla qualità delle proprie recensioni, la più autorevole fonte di informazioni sui libri e i loro autori in grado di orientare le decisioni di acquisto online dei lettori. [Ecco, orientare le decisioni di acquisto, bene]
Ma perché tutto ciò, al di là dell’aspetto economico? La risposta è sempre sul sito.
“… a fronte della quasi totale assenza di un sistema di recensioni in grado di separare il grano dal loglio o comunque di creare una credibile gerarchia tra le pubblicazioni [una gerarchia tra pubblicazioni… mah]. … la proliferazione di tali pubblicazioni rende praticamente impossible [mission impossibòl, senza un editor] trovare il libro desiderato tra gli scaffali di una libreria [e io, sciocco, che credevo che i libri si trovassero SUGLI scaffali], dove saranno presenti solo i titoli di quelle case editrici che hanno la forza economica e contrattuale per essere piazzati sotto lo sguardo del lettore [be’, 1.299 euro, o 499 euro più i.v.a., a botta è una cosa per tutte le case editrici, infatti]. Ciò significa due cose.
La libertà di scelta del lettore è limitata alle sole case editrici maggiori e quando si è alla ricerca di un particolare titolo si è costretti ad ordinarlo ondine [fortunello io, allora, che lo posso ordinare anche nelle librerie]. Tuttavia le informazioni disponibili online sono generalmente di parte [sarebbe bello sapere da dove è stata dedotta questa considerazione]. È la casa editrice, infatti, che presenta il libro [ma va? E ne parla bene in giro? Mioddio, che scandalo], è l’autore che discute del libro [e non si parla male dietro da solo? Incredibol] o sono anonimi indistinti utenti che scrivono spesso brevi recensioni di scarsa qualità. Ad oggi non esiste una terza parte, indipendente, autorevole e autonoma che fornisca tutte le informazioni necessarie perché i lettori possano con consapevolezza acquistare un libro online. [Ma le DUE cose esattamente quindi quali sono?]
Stroncature si pone l’obiettivo di colmare questo vuoto. [Ah, bene, un vuoto ontologico in meno, chissà l'emozione di vedersi stroncato un libro dopo avere sborsato tutti quei soldi, ché le stroncature valgono, spero]
Comunque, questo servizio è collegato direttamente con una casa editrice “indipendente di ispirazione liberale che crede nel mercato e nello Stato sociale, quali strumenti necessari alla stabilità di lungo periodo delle liberal-democrazie” [infatti ‘sto servizio di recensioni è proprio una cosa democraticissima] e il cui nome è ispirato a quell’isola su cui “c’erano le sirene che tentarono di ammaliare Ulisse”.
«Ma che non ci riuscirono!»
Ehi! Chi è stato a parlare??