Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 09:24 del giorno 08/09/2006
Ieri sera su rai 2 a “Ferite d’Italia” c’era uno special sull’omicidio del piccolo Tommaso Onofri.
Quel fattaccio mi sconvolse, non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo a darmi pace. Non riuscivo nemmeno ad immaginare che potesse esistere un baratro tanto sconfinato.
Ed ecco, come allora, il balletto degli intenditori:
In studio pregevolissimi ospiti… Enrica Bonaccorti…(nonna) ed altri vari psichiatri, psicologi, tuttologi, ma quello che più ha aggiunto il maggior disdoro è stato l’esimio prof. Bruno.
Quel criminologo, per farmi capire, disordinatissimo, talmente grasso che gli si chiudono anche gli occhi perchè ha le palpebre grasse, talmente grasso che non riesce nemmeno a farsi la barba del tutto, ma molto sapiente, che non appena dice due parole gli viene anche il fiatone, che quando i genitori erano annientati dal dolore del rapimento e speravano che il loro cucciolo fosse ancora vivo, lui, con un coraggio mai visto e con molta disinvoltura, dall’alto della sua perizia, accusava apertamente in TV la famiglia di essere coinvolta nella vicenda, sottintendendo trame sataniche, pedofile e tutto quanto di più brutto si possa immaginare.
Le sue altissime affermazioni erano suffragate da silenziose annuizioni a occhi chiusi da quell’altro psicotuttologo, dai capelli untissimi, che trova sempre soluzioni di ordine psicologico a tutto (ha anche scritto dei libri!).
Ieri sera il prof. Bruno aveva abbandonato i toni accusatori, e finalmente si è esibito in quello che, credo, sappia far meglio: i commenti redatti su moduli fac-simile.
Pensate che lui, essendo un gran luminare, viene spesso chiamato a redigere perizie e a dare pareri anche in ambito giudiziario…lascio immaginare gli effetti delle sue perizie, visto quanto aveva detto (anzi predetto) in precedenza su quei due poveri genitori distrutti.
Ieri sera ha ammesso che il mezzo TV è molto importante nei casi di questo genere, mentre in precedenza aveva detto che proprio la sovraesposizione mediatica dei genitori doveva dare spunti di riflessione, infatti dopo avere osservato i movimenti, le frasi e gli atteggiamenti di quei due genitori (cui poche ore prima era stato strappato il figlioletto febbricitante) aveva ricavato la conclusione che non tutto era chiaro, in quei due.
In tema di satanismo ieri sera ha corretto il tiro, ossia, ha spiegato su esplicita domanda, che il satanismo - "idea peraltro nata lì per lì, al pari di altre ipotesi" - doveva essere inteso come male estrinseco ed intrinseco nato dalla scissione del bene in cui lucifero… bla bla bla bla… il male della porta accanto che diabolicamente… AJOOOOOOOOOOO, ma smettiamola, ma possibile che non si abbia un po’ di pudore??? Ma possibile che nessuno lo abbia cacciato via a calci in quel culone?
Ieri sera non si è espresso sulla pista famigliare, ma si è esibito in forbite dissertazioni sul male che affligge il mondo, più banale dei temini che facevamo alle medie sulla droga e sulla fame nel mondo o su come ho passato le feste di natale.
Quel signore non ha esitato ad accusare due genitori disperati.
La perdita di un figlio è una cosa che toglie il fiato, che ti stringe il cuore, che ti chiude la gola, che ti stacca dalla realtà, che ti uccide… e lui, dietro quelle lenti spesse e unte, diceva delle cose terribili, ben sapendo di avere a disposizione un pubblico interessatissimo. Ieri sera invece si è limitato a due commentini riciclati. Almeno l’altro suo compare, quello dai capelli unti, non è stato invitato (o forse non c’è andato).
Altri pensieri molto profondi hanno onorato il povero Tommaso:
POVIA: …la mia canzone era la sua preferita, ed io spero… che ogni bambino possa fare “oh…” … bla bla bla
RAMAZZOTTI:… spero di poter comporre tante belle canzoni che lui dal cielo potrà ascoltare e quindi… bla bla bla…
Vabbè… è giusto che tutti possano dire la propria opinione ed è altrettanto vero che nessuno ha la verità in tasca e che soprattutto in questi casi non esistano parole.
Come si fa come si fa a strappare un bambino dal seggiolone.
Come si fa ad alzare la mano su un bambino che ancora prende il latte dalla mamma.
Come fai, tu – PADRE DI FAMIGLIA – a stroncare in quel modo il pianto di un bambino.
Come fai, tu – EMERITO QUANTO ANONIMO SCONOSCIUTO – che di quella famiglia non sai nulla, a scagliarti contro due genitori che hanno la morte dentro, contro due genitori di cui fino a poche ore prima non conoscevi nulla. Come fai a permetterti di giudicarli da quattro frasi balbettate nello smarrimento più totale.
Non riesco a pensare ad altro. Non riesco a capire.
Come si fa.
La morte di Tommaso serve davvero a scuotere le coscienze e a far comprendere cosa sia veramente l’orrore e l’inferno, a far comprendere cosa sia veramente il sole nero, che qualcuno cita. A far comprendere pienamente il senso di certe parole che spesso diciamo a sproposito, l’inferno, il delirio, l’orrore, il terrore. Quel bambino lontano dalla mamma, quella notte, era terrorizzato.
Chi ha spento la vita di Tommaso non credo possa essere definito assassino. Il termine assassino è riferito agli essere umani, ma sono certo che se venisse analizzato il loro DNA si scoprirebbe che non sono esseri appartenenti alla razza umana, ma a qualche rara specie che con gli umani ha in comune solo l’aspetto esteriore. Se fossero esseri umani si renderebbero conto di quello che hanno fatto e porrebbero termine, loro stessi, alla propria di vita, perché non si può continuare con un fardello simile.
Che orrore. Che orrore. Che orrore.
Non dimentichiamo, non mettiamo questo episodio nell’archivio.
Ricordiamo Tommaso e rendiamogli onore, rendiamo onore ai suoi genitori, che sono riusciti, nonostante tutti remassero contro di loro, a trasformare questa tragedia in messaggi d’amore e in spunti di riflessione.
Ricordiamoci che i bambini, per quanto rompicoglioni possano essere, sono degli scrigni che contengono tesori inestimabili. I bambini, assieme alle uova alla coque, devono essere nutriti anche d’amore, di coccole silenziose.