Replica alla nota del Signor Marco Baiotto, che trovate qui.
Gentile Signor Baiotto, mi permetta alcune considerazioni:
- sul mio blog si fa satira, quindi nessun intento offensivo o diffamatorio;
- dobbiamo anzitutto chiarire se il Suo è un “concorso letterario”, una iniziativa “culturale” o una “iniziativa benefica”. Sono cose completamente diverse, sulle quali non mi soffermo ulteriormente, né mi soffermo sul valore che un’opera letteraria ha, anche in termini di diritti d’autore;
- dalle Sue parole traspare comunque che l’aspetto predominante è la buona causa, benissimo, però a ben vedere gli unici che contribuiscono sono i partecipanti. L’autrice del libro contribuisce con i proventi della vendita del libro; proventi che, se non ci fosse questo “concorso”, non percepirebbe. D’altro canto la vendita del libro va a beneficio della scrittrice (casualmente l’organizzatrice del contest e giudice), in quanto le case editrici valutano gli autori in base alle vendite.
- le Sue argomentazioni circa la “gratuità” appaiono completamente fuori luogo. Nel caso che cita Lei, comprando il computer si ha un “omaggio” certo e sicuro, mentre nel caso in argomento, chi compra il libro riceve l’omaggio di regalarvi GRATIS le proprie opere. La possibilità di fare beneficenza può essere considerato un “premio”?
- Contesto la Sua affermazione secondo la quale il libro può essere acquistato in diversi canali, giacché nel bando di concorso viene indicata solo la mail della casa editrice, i cui costi di spedizione non sono per nulla economici;
- Lei cita, adesso, l’organizzazione alla quale andranno i proventi, con la precisazione che la notizia è apparsa anche sul “gazzettino”, quale gazzettino non è precisato, ma ne prendiamo atto, anche se questa circostanza poteva essere tranquillamente pubblicata – per chiarezza nei confronti dei partecipanti – anche sul bando;
- la precisazione in ai “Trofei in misura proporzionale al numero dei partecipanti e alla qualità delle opere in concorso” è limitata alla ripetizione delle finalità del concorso. Non vengono citati quali sono questi “trofei”, cosa che in un premio letterario, invece, accade puntualmente perché, come già detto, nei premi letterari viene celebrata la letteratura e il talento, in questo caso, come più volte Lei ribadisce, si mette al centro altro. Se poi lei intende che l’essere valutati da una giuria composta da grandi nomi è già di per sé un premio, ne prendo atto, ma non condivido; giuria, per dire, in cui c’è anche l’autrice del libro;
- non viene chiarito cosa sia questo “premio Golden Glenn alla carriera”. Quale carriera? E cos’è questa “enciclopedia canina delle letture”, visto che comunque vi occupate non esclusivamente di cani? Capisce che il bando è oltremodo poco chiaro?
- prendiamo anche atto delle spiegazioni in ordine alle difficoltà di navigazione sul sito, ma non le condividiamo perché un sito è diretto al pubblico, non è una cosa interna per addetti o una cosa fatta “tanto per”, è una vetrina di qualità (non per apparire, come giustamente Lei rileva) e la sua fruibilità, se vogliamo cavalcare l’onda della sensibilità che traspare da queste righe, è anche una forma di rispetto sia per il lettore generico, sia per colui che sta per spendere 20 euro per partecipare alla vostra iniziativa. D’altro canto lei afferma “la partecipazione di ognuno è molto importante, vogliamo costruire insieme bellezza” quindi credo che anche il rispetto di chi vuole navigare sul vostro sito sia un elemento non da poco da tenere in considerazione, come da tenere in considerazione è anche la sua affermazione secondo cui l’autore non si deve preoccupare di altro se non di pagare il libro e REGALARVI le proprie opere, anche se il bando non è chiaro e anche se il sito non è navigabile (oltre ad avere doti di preveggenza per sapere in quali gazzettini vengono pubblicate le notizie in ordine al “concorso”, oltre a sapere cosa sia il premio alla carriera e l’enciclopedia canina);
- ha ragione, non è bello vantarsi della propria generosità, d’altra parte nel bando si precisa “L’autrice devolverà la percentuale a lei spettante per le copie vendute nell’ambito del Premio Letterario “Lord Glenn”, e non altri fondi. Adesso Lei dice che aggiungerete ulteriori somme, ma forse nemmeno questo deve importare al partecipante, che deve solo comprare il libro e scrivere;
- infine, puntuale, arriva la minaccia di querela: vuole precisare quali sono le affermazioni diffamatorie, ossia quelle che non corrispondono a verità? I commentatori saranno ben lieti di chiarire ciò che hanno scritto.
La saluto e, mi creda, non c’è nessun intento diffamatorio, né altro di personale, nel post, ma così come Lei intende dar valore a certe cose – ripeto, nobili – relative al mondo animale, io – non ci crederà, sono animalista al limite del furioso – vorrei che si facesse chiarezza sui premi letterari, un mondo in cui a volte, non mi fraintenda, nulla di personale, si trovano sorprese non sempre gradevoli. Il suo bando non è troppo chiaro, da un punto di vista letterario, lo dica pure all’autrice del libro, organizzatrice, assieme a Lei, di questo contest, nonché giurata.
Mario Borghi