L’eclettica Anna Kanakis, più famosa per il cognome esotico che per altro (chi ricordava che è stata miss Italia 1981, attrice nel 1999, militante per pochissimo tempo nell’UDR e – ovvio coronamento di una sfolgorante carriera – scrittrice?) ha scritto alcuni lai per Susanna Camusso, affettuosi, pregni, profondi, mai banali. Che vengono dall'anima.
Mentre voi vi chiedete come possa venire in mente una cosa del genere, mi accingo a leggerli, tali versi, per voi, con voi e tra voi.
Dedicato a Susanna Camusso
La vedo Susanna, che stringe il timone e scruta l’orizzonte dalla piccola barca coi suoi occhi azzurri come un cielo terso.
E da dove la vedi? E poi, senza togliere nulla alle bellissime iridi Camussiane, ma hai presente cosa voglia dire terso?
C’è mare nero stamattina, nero e di tempesta.
Vedi anche il mare? Non per dire, ma magari è nero per l’inquinamento.
Susanna ama il mare, ma il suo vero amico è il vento.
Ah ecco il segreto della sua pettinatura.
Il maestrale arriva di prua, ed è forte.
Ma non puoi darle un colpo di telefono a Susanna, tu che vedi tutte ‘ste cose e la conosci bene, acché torni indietro prima che arrivi un fortunale?
Sento che pensa. Sa che tra poco dovrà ammainare la randa e issare il fiocco in alto, verso il cielo.
Oltre a una vista prodigiosa hai anche un udito niente male eh! Grazie a questo carme, ho scoperto che “ammainare” è il contrario del fantozziano “cazzare”. Grazie, davvero, per questi versi che si innalzano verso il cielo, libri, come i gabbiani, le nuvole, il vento e il fiocco (di che colore è)?
Solo così può cavalcare le onde senza “scuffiare”.
Ovvio, ma chiamala lo stesso.
Susanna lo sa, ma non ha fretta.
Certo, è uscita a svagarsi un po’ nella tempesta.
E’ una donna paziente, lei, e conosce il mare.
Questo è già stato detto, e il suo vero amico è il vento, andiamo avanti che sono curioso.
E poi la posta in gioco è troppo alta.
Eh? Ma è una scommessa o l’avete abbandonata su qualche scialuppa?
La vedo che si volta indietro e sfiora con gli occhi quel carico di anime invisibili che tiene aggrappate alla schiena.
Cavolo però che velocità in mezzo alla tempesta! Si gira talmente di scatto che riesce a vedere chi ha aggrappato alla schiena, invisibile oltretutto! Magica Susanna.
Immagino il peso dei loro sogni, dei loro progetti, della paura.
Secondo me, se esistono quegli amici, ancorché invisibili, sognano di tornare a riva, visto il fortunale che minaccia di completare la loro invisibilità trasformandola in assenza completa.
Ma Susanna non può aver paura, ed ha per amico il vento.
Però tutto sommato io direi che sarebbe meglio avvisare la Capitaneria di Porto e un buon medico.
Comunque complimenti, hai messo tutti gli ingredienti: occhi, mare, cielo, orizzonte, vento, sogni, anime (e già immagino la sua contentezza quando la leggerà).
Alla prossima devi mettere: pioggia, lagrime, gote, gabbiani e cuore. E dedicarla a tutti quelli che ti conoscono.