Buonasera, se permettete anche io vorrei dire la mia, anzi fatemela proprio dire la mia, oggi che è morto Armstrong. No, non lo saprete mai, ve lo dico fin d’ora. Non saprete mai se è vero che lui ha avuto il privilegio esclusivo.
Ma non è questo il problema. È che spero vivamente che d’ora in poi mi lasciate stare, che seguiate – simbolicamente, per carità – Neil, ossia che scompariate dalla mia vista. Sì, perché è stancante, stancantissimo raccogliere i vostri piagnistei, i vostri sguardi idioti, le vostre confidenze da disturbati mentali, assistere alle vostre patetiche pomiciate. Ma possibile che aspettiate tutti che io appaia per dar sfogo alla vostra cretinaggine? Ma, dico, vi sembro blu? Vi sembro d'argento? Vi sembro una coppa di champagne? Vi sembro un quadrato? Vi sembro una forma di formaggio? Vi sembra che io abbia occhi, naso e bocca? No, perché i vostri figli mi disegnano così, e non ne posso più dall’umiliazione. Ecco e già che ci sono vi chiedo anche un altro favore: cambiate nome a quell'utensile, chiamatelo che ne so, coltello semicircolare o come vi pare, ma non mezzaluna, perché io appaio sempre per intero, se voi mi vedete così non sono affari miei e non coinvolgetemi nelle vostre squallide cosette, né parlate a vanvera di falci di luna perché quelle esistono solo nelle vostre menti sgangherate.
Ora dico, tra le altre noie che mi avete dato e che mi date, che bisogno c'è di chiamare luoghi, animali o persone della vostra (non mia) Terra col mio nome? Potreste dirmi, cortesemente, chi vi ha dato tutta questa confidenza?
Possibile che devo pagare la sfiga di stare su di voi, con tutte queste scemate? E se vado sul mare c’è quella che mi chiede di andare dai pescatori a dir loro delle cose, ma vacci tu, no? Se tornano, digliele direttamente tu, no? E se vado sul colle c’è già pronto quello che viene a rimembrar cose di cui – sappiatelo – non me ne frega una beneamata orbita ellittica. Per non parlare di quell’altro che credeva che io fossi lì apposta per sentire le sue parole e ammirare le sue carezze mandate ai bambini tramite la gente. Ma per favore, io devo girare e basta.
E poi, insomma, ma cosa volete che ci faccia io qui in cielo, eh? Me lo chiedete e poi diventate anche famosi. Capirai che sforzo. Poi il bello è che prima mi dite un sacco di cose, dite che vi faccio innamorare, che emano magnetismo, e non so cos'altro, e poi per definire una persona stravagante come dite? Che è lunatica, ecco. Per non parlare delle colpe che mi date in ordine alle maree e via di seguito. Ma mettetevi d’accordo col cervello.
Dai ragazzi, su, non ce la faccio più davvero, per cortesia d’ora in poi pensate ad altro, che ne so, alle nuvole o al sole, alle stelle, al vento, ai buchi neri. Mollatemi, lasciatemi perdere, bruciate tutti i vostri foglietti con quelle cazzate scritte su di me guardandomi dalla spiaggia o dalla finestra del cesso mentre state meditando seduti. No, perché state davvero stressando.
Sorvolo sui licantropi et similia, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, dico solo che è roba per nullatenenti mentali, mentre a quelli che affermano di essersi abbronzati sotto i miei raggi consiglio di curarsi. E non le scottature.
Ah, dimenticavo, ma perché vi rivolgete a me al femminile? Siete davvero degli arretrati. Avete davvero rotto, spero di rovinarvi ogni bacio, ogni cosa che farete sotto di me. Siete pesanti, voi e le vostre canzoni da bleargh su di me, ma cantatevi tra di voi, beoti. Ma che significato ha una luna caprese? Ma credete che io cambi a seconda di dove mi vedete? Ma siete a posto con la testa? Mi sa che qui non hanno portato solo il senno di una persona (che poi, ma chi ne sa nulla, ma chi lo conosce 'sto Astolfo, che già dal nome mi sa che di senno ne aveva ben poco), ma di molta, moltissima gente. Ignoratemi, voi con la vostra inutilissima "Luna nel pozzo". Io mostro sempre la mia parte migliore perché se avessi quello che voi chiamate culo, ahh che soddisfazioni che mi toglierei, quindi è inutile che cantiate qualcosa per me.
Grazie, addio. A mai più.