I concorsi letterari imperversano ovunque e io sto sempre lì a vedere se ne posso trovare qualcuno che mi possa far diventare famoso.
Oggi vorrei parlarvi di questo, mi ha insegnato molto. Le regole sono semplicissime: basta scrivere un racconto che contenga le parole chiave suggerite nel bando e spedirlo via mail.
È organizzato da un’editor, titolare di un’agenzia editoriale, ossia da gente che mangia pane e letteratura, quindi quale garanzia migliore?
Insomma, mando il mio stupendo racconto e aspetto.
Lunedì 4 febbraio 2013 viene pubblicato il terzo classificato. Leggetelo, vi prego, e gioite con me. Praticamente la storia di una persona che va a mangiare delle frittelle in un quartiere malfamato di New York (quartiere in cui se alzi gli occhi al cielo vedi dei negozi di parrucche). Trovandole squisite, chiede alla titolare del locale quale sia mai il segreto di tanta bontà, e quella risponde che dentro c’è un ingrediente segreto: “L’amore”. Alla fine lui, il protagonista, se ne torna a casa con le lagrime agli occhi per quella inaspettata rivelazione. Un pezzo di raro lirismo in cui a volte la consecutio viene completamente oscurata dalla densità della narrazione. Se avesse partecipato al contest organizzato da Carolina Cutolo, avrebbe stravinto con la banda e bacio accademico.
Lunedì 11 febbraio 2013 viene pubblicato il secondo classificato. La storia di due anziane sorelle fuori di testa che vedono di tutto, anzi alla fine non si sa nemmeno se sono due o una, o se è una con la badante. Però è molto bello e suggestivo.
Lunedì 18 febbraio 2013 viene pubblicato il primo classificato. Leggetevi anche questo. Un pezzo in cui si racconta di una festa - finita malissimo -, organizzata nel mese di aprile, in una serata di pioggia tempestosa, con temperature siberiane, a Varese, a bordo di una piscina all’aperto (con acqua riscaldata) inglobata in un residence a cinque stelle; festa durante la quale gli ospiti stanno tranquillamente in costume nonostante il freddo polare; il protagonista ha tredici anni nel 1990 ma poi probabilmente perde la nozione del tempo, perché nel 2012 di anni ne ha ben trentotto, ossia tre in più del previsto. Il finale non l’ho capito bene, però anche questo è molto bello e suggestivo, tocca l’anima, intenso e vibrante.
Quindi, se prima avevo dei dubbi su come scrivere e su come eventualmente proporre un mio testo a un’editor o a un’agenzia editoriale, adesso so come comportarmi e cosa scrivere.
Non sono l’unico che ha partecipato e (oltre a rosicare per la mancata vittoria) che ha imparato tantissimo da questo concorso, qui ci sono altre impressioni.