Questo pezzo è apparso sul canale Spettacoli & Cultura di Tiscali.
In Sardegna è nata una nuova e interessante realtà culturale: Il campo delle storie – Parco letterario e del gusto. L’ideatore è Roberto Mura - abita a Sadali, un paesino in provincia di Nuoro - che ha curato un’antologia di racconti nella cui prefazione racconta la sua idea.
”Dalla mia finestra si vedono gli alberi. Finalmente. Sono partito da questo mio paesino - si chiama Sadali - una ventina di anni fa. In treno. Con le lacrime agli occhi. Lasciavo tutto, anche se non avevo nulla. Solo affetti. Bisnonni e nonni. Amici. Zii e zie, che in paese sono praticamente tutti gli anziani. Dopo 3 ore e 40 di tutum-tatatam ecco la città che s’affaccia sul mare. La capitale di un’Isola che ho sempre considerato fantastica. Dopo 14 anni dai nonni, andavo a vivere con mia madre. In una casa piccolina, che dividevamo con altri. Per noi due solo una stanza. La città non mi piaceva, la casa ancor meno. Poi la città l’ho apprezzata. E per fortuna ho cambiato casa. Non molto più grande, ma almeno nostra. Ho studiato. Liceo, università. Ho lavorato, nei giornali, in una casa editrice. Poi è venuta la crisi - ma per noi sardi c’è sempre stata - e sono entrato nel magico mondo dei cassintegrati. “Va bene - mi son detto - è ora di tornare in paese”. Senza lacrime, però. Un giorno d’autunno, sono andato in un posto che tante volte mi ha visto da bambino. Uno di quei posti magici, straordinari, dove vedi proprio il sole sorgere. E tramontare. Ci andavo con mio bisnonno e con la mia bisnonna. Era “la vigna”. E faceva roba buona. Accanto alla vigna, ecco un bel bosco di sughere. In previsione della sua morte - è andata davvero così - mio bisnonno piantò nel terreno una settantina di ulivi. Vent’anni fa. E io ci son tornato. Gli ulivi son cresciuti. E pure i rovi, da quando i miei bisnonni sono morti. Il terreno, infatti, è stato abbandonato. Quante storie simili in Sardegna? Migliaia. Eppure quel luogo mi ha attirato a sé come una calamita. È un luogo dell’anima. Mi son detto: perché non farne un parco? Un parco letterario. Artistico, magari. Dove condividere la mia passione per la letteratura con tanti amici, anche futuri. Ebbene, mi sono rimboccato le maniche e, con tutta la mia buona volontà, sto cercando di ritrovare il mio spirito contadino, per fare muri, stradine, terrazzini, piazzole. Curare gli alberi. Ho appeso delle bottiglie alle piante, le ho colorate, contrassegnate col nome di uno scrittore che amo e dentro ho infilato, ben arrotolato, un breve racconto. Così, chi va al parco, che ho chiamato “Campo delle Storie”, può sedersi e in tutta serenità, stappare la bottiglia, recuperare il messaggio e leggere a contatto con la natura. Per me è il massimo. Verranno altre idee, come fare una piccola biblioteca nella casetta che ancora è tutta da sistemare. Si potranno fare degli eventi, serate di letteratura, di musica e arte. Il Campo delle Storie è proprio a due passi dal centro storico di Sadali, un paese che già di per sé è splendido e va visto. In più, il Campo produce frutti. Olive, sì. Mele cotogne, sì. Mandorle. Ma produce anche libri, come ogni parco letterario che si rispetti. Questo che avete in mano è il primo frutto del Campo delle Storie. E infatti porta il suo nome. Nelle pagine che seguiranno troverete sedici racconti, di generi anche molto diversi tra loro. Sarà che sono per la biodiversità e perciò, quando vedo un bell’albero, sto tutto beato a rimirarlo. A godere la sua ombra, la sua compagnia, i suoi frutti. I sedici scrittori che hanno donato un racconto al Campo delle Storie sono come alberi, e i loro scritti sono i frutti. Sta a voi gustarli. Basta voltare pagina. Io posso solo augurarvi buona lettura.”
E come tutti, anche io spero che questa iniziativa possa costituire un ottimo motivo per fare cultura, anche in Sardegna. Sana e squisita cultura.