Qui a Sassari mica restiamo a guardare, no, infatti proprio ieri una esimia e stimata personalità della politica e della cultura sarda, un gran intellettuale, sapete cosa ha fatto? Una cosa spiritosissima, reggetevi: ha fotografato due ragazze che passeggiavano per il corso, poi ha mandato le fotografie al quotidiano la Nuova Sardegna, che le ha pubblicate con il seguente titolo: “Scusi dov'è la spiaggia? Due turiste in bikini in pieno centro a Sassari”.
Lì per lì non si capisce perché l’autore delle foto non si sia fermato per aiutare le due ragazze (e si potrebbe pensare a una presa in giro, visto che a Sassari il mare non c'è), però poi se si legge la didascalia (a firma non si sa di chi, almeno si fosse firmato!) si inizia ad avere qualche sospetto:
“SASSARI. Sono state fotografate mentre camminavano lungo il corso Vittorio Emanuele. Due ragazze apparentemente straniere, in bikini e borsetta, hanno richiamato l'attenzione delle poche persone che nella canicola di sabato pomeriggio stavano attraversando il centro storico cittadino. Queste foto, scattate e pubblicate su Facebook da Eugenio Cossu, stanno facendo il giro dei social. Che stessero davvero cercando la spiaggia?”
Ora, sorvoliamo sulla privacy (mettere on line fotografie di persone senza il loro permesso non è una cosa molto lecita), ma quindi queste due signorine cosa stavano cercando? È il caso di ironizzare e ridere? Spostiamoci allora sulla bacheca dell’autore delle foto e lì davvero scopriamo un mondo incredibile, molto intellettuale, come no, fatto di commenti omofobi, sessisti e maschilisti. Le due ragazze, quindi, si presume, erano due prostitute e cosa fa l’intellettuale? Le, scusate il gioco di parole, sputtana sul web, alla faccia dei gravi problemi connessi con la prostituzione.
Ecco alcuni degli eleganti commenti sotto le foto.
Che eleganza autoriale, nevvero? Tutti esenti da pecche e tutti idonei alla critica pesante.
Gli altri commenti – qui e qui – sono quasi tutti dello stesso tenore, un florilegio di battute da maschiacci virili, che fan tanto caserma, la maggior parte in sassarese, che fa più unione e più figo.
Ci sarebbe da chiedere il perché di questa spiritosaggine che sta facendo il giro dei social e cos’abbia fatto, l’esimio plurincaricato fotografo (chi ne volesse sapere di più sul suo conto può cliccare qui), in ordine a questa vicenda, oltre a dileggiare in maniera così pesante quelle due povere ragazze, evidentemente pensa che siano oggetto di grasse risate tanto da farle apparire sul giornale e degne solo di una cosa, indovinate quale. Evidentemente non sospetta che dietro di loro ci potrebbe essere un drammatico commercio di esseri umani.
Perché non va nelle zone abitualmente frequentate da prostitute? Forse perché quelle sono lontane e male illuminate, mentre queste sono a pochi passi da casa sua?
Poi però andiamo a piangere ai funerali delle vittime di femmincidio, dimenticandoci che per femminicidio non s’intende solo l’atto finale e più drammatico, ma tutto quell’insieme di comportamenti tesi a svilire a vittima.
Forse la vergogna, molta gente oramai arrivata a essere intellettuale, non sa neppure dove sta di casa, ma la cosa che più mi raggela è il coro di approvatori di certi comportamenti - che io trovo gravissimi - pronti a dar ragione a tutto quello che esce da penne blasonate.