Khaled, Ameena, Joussef e Khaled, trovano un giardino abbandonato, nel quale vorrebbero trovare rifugio dalle violenze della guerra civile che sta dilaniando il Paese. in quel giardino c'è pero un nido di vespe, che loro tentano di neutralizzare, senza sapere che da quel momento in poi le loro esistenze di bambini verranno stravolte e proiettate nel mondo criminale dei grandi.
Magari il problema maggiore fosse stato quel nido!
Con l’escamotage della fuga in giro per l’Europa, l’autrice riflette su una serie di temi troppo scomodi per essere affrontati nelle opportune sedi dei “grandi”. E non si tratta solo della guerra, ma di tutto l'indotto che essa alimenta: il traffico di esseri umani, i rapporti sociali, il futuro negato, la paura, la miseria morale, i pregiudizi.
Una storia cruda, disturbante, che non solo ci rinfaccia tutto l’egoismo e l’egocentrismo di cui, anche se inconsapevolmente, siamo impregnati, ma ci pone anche una serie di interrogativi scomodi: quando, a che età, in quale momento della propria vita, per quale motivo, un essere umano decide di odiare il prossimo? Si badi bene, un odio – patologico? – che prescinde dall’area geografica; un odio che spesso prende le sembianze di indifferenza o di egoismo.
Ancora: come è interpretato, e come dovrebbe essere, il rapporto genitori-figli?
La diversità culturale diventa spesso pretesto per azioni becere che non si smorzano neppure di fronte alla resistenza del candore giovanile di Amena che, nonostante abbia perso una gamba a causa di una mina, non abbandona il suo sogno di diventare ballerina. Una mina antiuomo. ANTI-UOMO. Anti simile. Anti DNA.
Quest’opera cruda, inclemente, dedicata ai più deboli, nella quale si possono intravedere piccoli sprazzi di speranza, ma insufficienti, sopraffà il lettore: i passaggi più forti sono scritti in punta di penna e agiscono come bisturi.
Di certi argomenti non si parla mai troppo.
ANGELA TICCA è nata a Sassari nel 1972. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha frequentato un corso di giornalismo e collaborato con il Quotidiano di Sassari on line. Ha poi prestato servizio
come borsista presso la Camera di Commercio di Sassari e attualmente è vicepresidente di Qua la zampa Sassari odv, un’associazione di volontariato che si occupa della tutela dei cani e gatti
randagi, oltre a collaborare alla gestione del canile comunale di Sassari. Dopo aver pubblicato la raccolta di racconti Così come la vedo io (Andrea Oppure Edizioni, 2006), Il giardino delle vespe è il suo primo romanzo.