Se poi qualcuno vuole diventare un lit-blogger di successo senza saper navigare in rete (e magari sapendo poco o nulla di letteratura), allora vuole fare come quello che voleva diventare papa senza nemmeno essere prete.
Un’altra risposta interessantissima è stata quella alla domanda: “Il titolo del corso è “Come creare un blog letterario di successo”. Di che successo parli?” Anche a me sfugge cosa si intenda per "successo", quando si parla di lit-blog. Luca Pantarotto ha opportunamente obiettato se non sarebbe stato meglio, al limite, un lit-blog di qualità.
La risposta, dicevo, è stata chiarissima: “No, non parlo di soldi, non ho mai parlato di soldi. … Un blog di successo è un blog che non chiude dopo sei mesi perché nessuno ha più voglia di scriverci, visto che tanto non ci sono soldi”.
Ecco, chiaro no? Lui di soldi non ne parla, poi ne parla e infine trova giusto farsi pagare per un corso che, a conti fatti, può rendergli dai 3.200 ai 9.600 euro per 10 ore di "lavoro". Ma per carità, nulla di sindacare, altrimenti si rischia di essere accusati di attaccarsi a "cavilli lessicali" (eh certo, cavilli...).
C'è stato un commento, poi, davvero interessante, da parte del signor Luca.Sempre (che, ha tenuto a precisare, si documenta tantissimo ed è anche iscritto a tantissime mail list, soprattutto in inglese) che ha osservato: "Il grande problema è che in Italia non abbiamo un’intelligenza collettiva educata ad accettare il fatto che per avviare un’impresa culturale occorre investire soldi (e un blog letterario è, a suo modo, un’impresa culturale). E lo è anche un corso che ti spiega come metterlo in piedi". Cosa sia l'"intelligenza collettiva" non l'ho capito, credo non l'abbia capito nessuno.
Insomma, in questo corso l’organizzatore, a quanto pare, in buona sostanza, vuole vendere le sue competenze (“dare i rudimenti per mettere in piedi un progetto a partire dall’esperienza che mi sono fatto mettendo in piedi Finzioni; ”), tutto qui. Chi le vuole sapere, vada pure. Nessuna polemica, io resto sulle mie, come credo anche altre persone: l'attenzone si sta spostando sui blogger, hanno molto peso sia nella blogosfera, sia in letteratura, sia in editoria... chissà che non si riesca a prendere due piccioni con una fava, o una manciata di competenze vendute a caro prezzo...