Va da sé che un editore deve curare nel migliore dei modi i propri contenuti, o sbaglio? Un sito web, per l’editore – come per chiunque – costituisce un bigliettino da visita ed è per questo che deve essere impeccabile, o risbaglio?
Ma andiamo per ordine, partiamo dal logo, di questa casa editrice che, tra le altre cose, “ricerca autori!!!”, con ben tre punti esclamativi consecutivi, accorrete quindi numerosi, ché qui si tenta di “lasciare un segno indelebile nell’eternità del tempo”. Leggiamo che tale logo è composto da una luna, e qui ci siamo, poi da un Nuraghe e dalla rappresentazione di un volto arcaico. Ora, ho fissato intensamente per ore quel logo ma non sono riuscito a vedere né il Nuraghe (e dire che in Sardegna ci abito da 26 anni) né il viso arcaico. Ho fatto anche il gioco famoso, quello che devi fissarlo intensamente senza sbattere le palpebre per trentacinque secondi e poi fissare una parete bianca, ma niente. Mi sento ignorantissimo, ma va ben.
Forse però oggi l’editor è in ferie e il webmaster è in malattia, perché una cosa che mi ha colpito è l’abbondanza di accenti e la varietà di puntini di sospensione che prosperano in questo sito web. Il temine sardo zenia (etnia, razza, genìa) andrebbe scritto senza accento, così come il termine anzone (agnello), ma qui vedo, come direbbe Totò, abundantum ad abundantiam, perché su ognuno di quei termini ce ne sono ben due di accenti. I puntini poi sono lanciati sapientemente, anche a due a due, come granella di cioccolato sul tiramisù. Stupendi.
Se volete acquistare qualche libro, credo si debba dare il titolo alle librerie, perché sul sito non ci sono né link per l’acquisto, né mail per gli ordini. Le descrizioni poi (prendete la lente d’ingradimento se le volete leggere) sono fantastiche, eccone una riferita a Le terre, un’opera di Augustu Cuccui (garantisco che il copincolla è fedele, spazi, puntini e accenti compresi:
“Tratto da un’intervista che accompagna il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo facendo rivivere sprazzi di vita nella lotta di classe , espansivo nei pensieri, da agli avvenimenti quei valori universali di ampio respiro che un tempo si avvicendavano nel paese natìo…offrendo uno scorcio di vita barbaricina a partire dagli anni 40…”
Cosa vuol dire? Boh, però visto che belle acrobazie sintattiche?
Prima di andare - non nascondiamoci dietro un dito, lo facciamo tutti - a vedere come si fa per mandare un manoscritto, notiamo le seguenti scritte:
“Nel nostro sito potrete trovare informazioni sulla nostra azienda e le nostre attività.
Approfondire meglio cosa facciamo e soprattutto cosa possiamo fare per voi.”
“Questo sito vi consentirà di conoscerci meglio e di entrare in qualsiasi momento in contatto con noi per ricevere maggiori informazioni.”
Notato la sintassi e la punteggiatura perfetta? La seconda frase potrebbe farvi andare in ipossia, quindi prendete fiato in un punto a caso, tanto il senso si capisce lo stesso.
Dicevamo i manoscritti, riporto pedissequamente le istruzioni, giuro che il copincolla è fedelissimo:
Questo editore vi da [l’accento mettecelo voi] l'opportunità di sottoporre i Vs inediti! [sì, è proprio scritto in abbreviatese adolescentesco: Vs, non è stupendo?]. Se avete un lavoro nel cassetto seguite le istruzioni, saremmo [è scritto proprio così, con due m, l’avevo detto abundantum ad abundantiam] lieti di esaminarlo e inviarvi l'esito con un'eventuale proposta contrattuale... [E tre bei puntini a sottolineare che si tratta di una bellissima casa editrice a pagamento, e vai!]
I manoscritti dovranno essere inviati sia in forma cartacea che in forma digitale (CD o a mezzo mail) unitamente a un curriculum vitae. [Anche se di mail non ce n'è nemmeno l’ombra, vabbe’, pignoli]
Il signor editore poi ricorda agli aspiranti famosi:
per tutelare la paternità della Vs [bellissimo quel Vs, nevvero?] opera vi consigliamo di autoinviarvi l'inedito a mezzo raccomandata ricevuta di ritorno e di conservare con cura la ricevuta stessa e il plico (da tenere rigorosamente chiuso). [Anche qui potete prendere fiato quando volete, basta che non mi morite qui, le virgole non sono altro che inutili segnetti]
Vabbe’, un’ultima cosa: vedo che c’è il richiamo a Lìberos, nonostante questo editore sia stato da tempo espulso dalla rete di Lìberos.
Mah, cosa volete che vi dica, arrivederci, magari ripasso quando sono tornati l’editor e il webmaster.
Sia ben chiaro che queste mie parole sono state scritte per pura satira, nulla di personale nei confronti dell'editore e dei suoi collaboratori che, fino a prova contraria, sono persone assolutamente oneste e per bene.