I punti salienti di questo evento?
1. La copertina del libro. Corriamo tutti a scoprirne il segreto.
Ha una copertina incantevole, forse quella che mi piace di più tra tutte quelle che ho avuto nei libri scorsi, e ha un particolare surreale che neanche i grafici avevano notato prima di pubblicarlo. Non lo rivelo; i curiosi lo capiranno guardandolo dopo averlo letto (a guardarlo e basta non si capisce perché sarebbe surreale).
(Mamma mia che curiosità!)
2. Le locations, ché lei lo presenterà in diversi posti, ma non così tanti come (ha fatto con gli altri) in passato.
Il primo appuntamento è Cagliari, dove il 15 di giugno alle 18:30 sarò insieme a Francesco Abate sullo sfondo della nuova biblioteca provinciale a Monte Claro. Ho scelto espressamente di evitare le solite locazioni e privilegiare invece una biblioteca del futuro, un luogo simbolo di cultura, bellezza e democrazia che per me in questo momento rappresenta tutte le altre, specialmente quelle che hanno più difficoltà a essere riconosciute dalle loro amministrazioni come presìdi di civiltà. Non è certo il caso di questa biblioteca provinciale, ma ci siamo capiti. Se volete vedere cosa vi perdete in caso di assenza, queste magnifiche foto scattate da Ale Cani in occasione dell'inaugurazione vi daranno un'idea di che meraviglioso spazio sia e di che vista splendida di Cagliari ci si goda.
(In pratica anziché presentarlo in una biblioteca – magari bruttina e senza finestre - che ha “più difficoltà”, va in una che di difficoltà non ne ha affatto, in una “del futuro”, giusto per essere solidale, ché non si sa mai le altre possano diventare “dell'imperfetto passato”. Se poi il pubblico si dovesse annoiare può sempre guardare fuori dalla finestra, ché il panorama è incantevole).
Il secondo appuntamento - e non poteva essere diversamente, essendoci ambientato - è con Cabras, la mia cittadina, dove sarò il 22 di giugno alle 18 insieme a Marcello Marras, direttore del Centro Servizi Culturali di Oristano. Siederemo nel prato della scuola media, ospiti del preside e dei suoi ragazzi. Venite con l'autan, che ve lo dico a fare.
(Ecco, andateci con l’autan, è lenitivo, eventualmente potrebbe anche servire per le punture di qualche zanzara che si è persa).
3. La trama e il mistero delle merdone.
Diversamente dalle indiscrezioni uscite sui giornali, il libro non parla affatto di una guerra tra tre bambini e un nido di merdone. Il che non significa che il nido di merdone che c'è nel romanzo se la passi bene. E' soprattutto un libro sull'amicizia e non è un caso che sia dedicato a un caro amico scomparso quest'anno. Scriverlo mi ha divertito molto, ma sono certa che, se avete ancora dentro un pezzo del bambino che siete stati, tra queste pagine scapperà più di un sorriso anche a lui.
(Come si faccia poi a divertirsi nello scrivere un libro dedicato a una persona defunta lo saprà chi andrà alle presentazioni, durante le quali verrà anche svelato il mistero delle merdone.)
Tuttavia in rete ho trovato due righe di trama, leggete quant’è avanti questo libro:
Maurizio ha dieci anni e non vede l'ora che comincino le vacanze. Per lui l'estate significa stare dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio, fratelli di biglie, di ginocchia sbucciate e caccia alle libellule, e domina con loro un piccolo universo retto da legami che sembrano destinati a durare per sempre.
Caspita, ma Maurizio è un bambino prodigio.
Ma nell'estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia e mostrerà a tutti, adulti e ragazzi, quanto possa essere fragile il granito delle identità collettive.
Eh, signora mia, assieme sono tutti forti, ma presi uno a uno…
Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova parrocchia per portare una scintilla di fanatico antagonismo dove prima c'erano solo fratellanze. In quella crepa della comunità l'estraneo può assumere qualunque volto, persino i capelli rossi di un inseparabile compagno di giochi.
Eh? Ma che fa ‘sto prete mentre “fonda” le parrocchie?
In questo racconto insieme comico e profondo, la penna inconfondibile di Michela Murgia ci regala un'appassionata storia di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa significa dire noi. In un crescendo esilarante e irresistibile, verso un finale dove persino le statue dei santi potrebbero diventare oggetti contundenti.
Si lanciano le statue dei Santi? L’infanzia sarà incrinata da un sacerdote? Sì, ma così, tanto per ridere, ché è un libro comico ed esilarante.