Nel sottobosco dell’editoria a pagamento se ne vedono proprio di tutti i colori.
Ci sono case editrici che precisano di abbracciare “la filosofia di pubblicazione non a pagamento, investendo su collane e libri di qualità”, poi però lanciano concorsi strabilianti tipo questo, in cui l’esordiente (perché solo un esordiente può essere attratto da una cosa simile, ma un esordiente anche un po’ inesperto) deve scrivere un racconto, mandarlo alla casa editrice che – se lo riterrà idoneo (e qualcosa mi dice che lo riterrà, sì, idoneo) - lo metterà in vendita, assieme agli altri selezionati, “nei maggiori Store in formato e-book (epub, mobi, kindle) al prezzo di 0,49 iva compresa”, per un periodo di circa otto mesi. Chi avrà venduto più copie sarà il vincitore.
Ora, non nascondiamoci dietro un dito, la tentazione di spendere 0,49 centesimi in vista di un regalo più grande può prendere tutti, anche l’autore, i suoi amici, i suoi parenti, la sua maestra delle elementari, la sua callista e i suoi collaterali, che mai gli negherebbero un caffè.
Sì, ma poi cosa si vince?
Si vince un contratto editoriale “gratuito per un romanzo sia in versione cartacea che in formato digitale e [l'editore, n.d.r.] corrisponderà all’autore i diritti in denaro anticipatamente pari alla percentuale, stabilita nel contratto, sul prezzo di 300 copie”.
Ma non trovate tutto ciò semplicemente stupendo? Cioè: voi mandate un raccontino e se avete la fortuna di venderne tante copie, pubblicano GRATIS il vostro manoscritto! Sì! Senza nemmeno leggerlo, così, sulla fiducia, senza nemmeno che ne so, esaminarne una sinossi. Nulla. Alla faccia degli editori che si sbattono per fare scouting! Ma non solo, vi anticipano anche dei soldi! Quanti? Non si sa, però ve li anticipano e si impegnano a pubblicare una cosa che nemmeno hanno esaminato.
Se però si naviga un po’ nel sito di quella casa editrice si fanno scoperte che lasciano a dire il vero un po’ perplessi.
Infatti alla collana AKTORIS, che è proprio quella cui il premio è ispirato, si legge:
“… non chiediamo contributi in acquisti di copie ne [né, n.d.r.] nel pubblicare il libro. L'autore non avrà obblighi di nessun tipo, ci soffermeremo solo se il volume avrà bisogno di editing. GDS non può sostenere l'editing a costi zero e quindi se l'autore vorrà, potrà chiederci di intervenire in un servizio editoriale (che non c'entra nulla con la pubblicazione) sono due contratti che viaggiano a se [sé, n.d.r.], o potrà di avvalersi di editor di sua conoscenza”.
Capito? Quindi se volete un prodotto un po’ più accurato (e credo che davvero questi signori non abbiano un editor, visto come scrivono), questa casa editrice FREE, dopo essersi intascata TUTTI i VOSTRI diritti d’autore, vi fa pagare comunque l’editing (quanto? Boh, e chi lo sa), altrimenti pubblica sic et simpliciter ciò che avete mandato, così com’è.
Ecco, questo sì che è prendersi cura dei prodotti editoriali, questa sì che è letteratura, altroché.