Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 20:04 del giorno 27/09/2011
Che poi succede che ci si disgrega dal caos di noi stessi e si comprendono meglio le sfumature, quelle che restano attaccate al corpo e lo integrano, perdendosi in esso. E capisci se quelle sono inclinazioni o segnali, e capisci anche i segnali, ma non riesci a spiegarli e nemmeno a interpretarli a tuo vantaggio, o forse sì, o forse il solo distacco è la cosa migliore, tanto tutto finirà, qui. E fregarsene della maggior parte delle cose, ché ballare senza motivo, o ubriacarsi, o l’essere randagi o l’inventarsi cose assurde è l’unica cosa. Distaccarsi, sempre senza trasporto. E ridere, perché le idiozie sono altre. E spesso sembra di intuire il bandolo, però beato chi vive cosciente l’ultimo giorno, convinto di avere fatto la maggior parte delle cose, ma spesso temo di non avere mai nemmeno cominciato e ho paura che il tempo sia un’illusione. E l’energia, ecco, in quella io ci spero, quella che muove gli orologi, che muove le scelte, e il caos. E nel diapason e nel blu e nella musica. La percepisco e spero che abbia un senso. E che quello che percepisco non sia tutta un’illusione, ché mi sfuggirebbe il senso di nutrire l’anima, la mente e il pensiero.