- scrivi quello che ti pare;
- fotografi quello che ti pare (purché attinente al tema, peraltro rivoluzionario nel campo della fotografia, “Scrivendo uno scatto: la bellezza delle parole racchiuse in un’immagine”);
- lo spedisci a loro in busta chiusa (se lo mandi per email, però, devi pagare, perché la carta e l’inchiostro della stampante – giustamente – costano);
- aspetti.
Cosa si vince? Cose mirabili: targhe, sorrisi, complimenti messi per iscritto e copie dell’antologia che verrà pubblicata con il materiale ricevuto.
Ah, dimenticavo una piccola precisazione: puoi partecipare anche gratuitamente al concorso, però per acquistare le antologie, oppure per riceverle gratis qualora la giuria (i cui nomi vengono tenuti nel giusto segreto, non si sa mai che a qualcuno venga voglia di lanciare davvero una penna) ti selezionasse, devi pagare 25 euro, altrimenti nisba.
Oh, a dire il vero, con quei 25 eurini, ti danno anche una pagina web tutta tua sul loro sito, mica cotica, che poi – è bene sottolineare prima di chiudere – “In ogni caso, l’avvenuta selezione delle opere non sarà vincolante per l’Organizzazione che potrà modificarne lunghezza e contenuto”, quindi magari tu spedisci un racconto sull’amore e loro lo trasformano in uno che parla di asfalto.
Il tutto per soli VENTICINQUI EURI!
La freschezza della cultura fresca.