Magari poi vai sul sito di qualche casa editrice che conosci o che hai sentito nominare e leggi:
“Cerchiamo soprattutto: cinema, saggistica alternativa, fumetti, saggi sul fumetto e romanzi di giovani autori, ma devono essere davvero originali. Non chiediamo contributi, ma vogliamo scegliere”,
capisci che valutano ANCHE romanzi scritti da autori maturi e che non chiedono soldi per pubblicarti (cosa sia la “saggistica alternativa” non l’ho ben capito, però prometto di informarmi). Poi guardi meglio e leggi:
“Cerchiamo soprattutto: Romanzi scritti da autori Under 30, Narrativa fantastica, horror e generazionale, Saggistica su fumetto, cinema, musica ed esoterismo, Fumetti, narrativa cubana. Per proporre lavori di narrativa inviare l'intero testo, una breve sinossi del romanzo (o della raccolta di racconti) a: [email protected] “.
Quindi ti ricordi di avere letto da qualche parte che “soprattutto” non vuol dire “solo ed esclusivamente” e invii fiducioso il manoscritto, la sinossi e una breve biografia.
Dopo esattamente quarantotto minuti arriva la mail di risposta. Cavolo, veloce! Ma non è una lettera di belle notizie, no, è una lettera di una persona un po’ piccata, eccone i punti salienti (salto l’auto panegirico sulla partecipazione al premio Strega):
“[…] non ci piace il fantasy. E poi, prima di proporvi come autori cercate di proporvi come lettori! Mi sembrerebbe il minimo. Oltre a questo, la narrativa "classica" non è un genere che ci dà molte soddisfazioni, anzi, molto spesso non ripaga neppure la spesa della pubblicazione. Non ce ne volere, ma non ce la sentiamo di investire in un nuovo romanzo. Se credi - ma soltanto se ti interessa - ti passo a un editore amico che fa molta narrativa, ma chiede un modesto contributo economico. Ti allego i nostri cataloghi. Un cordiale saluto.”
In buona sostanza:
1. cercano il genere fantastico, ma non amano il fantasy (ma io non ho scritto un fantasy!);
2. quando mandi loro un manoscritto non devi proporti come autore, bensì come lettore (meglio se dei loro libri);
3. valutano manoscritti in circa quarantasette minuti e trenta secondi;
4. non chiedono soldi per pubblicare, ma se proprio insisti “ti passano” a chi te li chiede;
5. a loro la narrativa “classica” (quella con le virgolette, non quella cubana che invece tira) fa solo perdere tempo e soldi, non vale la carta su cui è stampata, roba per chi pubblica a pagamento, basta anche un modesto contributo.
Abbe’, potevate dirlo subito allora che volete scegliere e che “passate” i lettori ad altri.