Ecco, ci sono delle novità e, come al solito, non ci sbagliavamo.
Il corso in un primo momento prevedeva due parti: una gratuita e una a pagamento. Invece adesso la Signora Catanzani ha annullato la parte gratuita lasciando solo quella a pagamento.
Buona parte dei - pochi - partecipanti, quindi sono fuggiti a gambe levate. Mannaggia, erano già pochi…
Ricordo che si tratta di un corso che permette l’accesso all’albo dei giornalisti con accesso immediato alla professione (a quanto dice l‘organizzatrice).
Ovviamente vale sempre la collaborazione con Federart (un’associazione che esiste solo nella fantasia).
Nel contratto che i partecipanti dovrebbero firmare, ci sono due punti a mio avviso esilaranti:
- il primo è a pagina due, laddove si dice che “le assenze complessive per tutta la durata del master non dovranno superare le 20 (venti) ore: qualora venissero superate le ore di assenza, il partecipante sarà escluso automaticamente dal corso e da tutte le attività ad esso connesse (trattandosi di un vero e proprio lavoro)". Sì, avete letto bene, questo secondo lei sarebbe UN LAVORO! Un lavoro in cui i lavoratori anziché ritirare lo stipendio, pagano. Il corso adesso è diventato un master;
- il secondo è a pagina undici, laddove si dice che i partecipanti, oltre a quelli che hanno già dato, dovranno sborsare ulteriori soldi (di cui non si è mai parlato prima) che andranno a confluire in una cassa comune di garanzia (GARANZIA?? E DE CHE??), tramite la quale gli stessi partecipanti saranno poi pagati ogni volta che scriveranno un articolo.
Capito? I partecipanti/aspiranti giornalisti prima pagano per poter scrivere, poi scrivono un articolo e alla fine risulta che sono loro a essere pagati (tramite la cassa comune, riempita con i loro stessi soldi). Un bel gioco di specchi, non c’è che dire. Un bel gruppo di persone che lavorano e si pagano da sole.
Oltretutto la Signora Catanzani si spaccia come più volte direttore di testate giornalistiche nazionali della carta stampata e on line. Quali? Boh, non lo sa nessuno.
L’elenco aggiornato (ogni tanto cambia, quindi non preocupatevi) delle testate sulle quali appariranno gli articoli (quelli scritti dagli aspiranti giornalisti che si pagano da soli), saranno
goodmorningmagazine - che è un blog e non una testata giornalistica e che ha beneficiato del saluto di Sua Altezza Serenissima il Principe di Seborga. Ora, cosa c’entri Seborga e il suo Serenissimo Principe con tutta questa vicenda mi sfugge, ma andiamo avanti;
goodmorningromanews - il cui ultimo post risale ad agosto 2014;
goodmorningumbria - che non esiste, il link non porta da nessuna parte;
goodmorningsicilia
Sorvolando sui contenuti, non sappiamo se si tratti di testate regolarmente registrate e quindi idonee a far conseguire il tesserino da giornalista agli aspiranti (e autopaganti) giornalisti, ma speriamo di saperlo; la Signora Catanzani dal canto suo ha tenuto a farci sapere che non spetta a lei dircelo e che se vogliamo saperlo dobbiamo andare fino a Perugia per controllare. No comment.
C’è da dire che tutto questo procedimento sarebbe quantomeno viziato, visto che la legge prescrive che gli articoli degli aspiranti giornalisti DEVONO essere regolarmente retribuiti (olte che pubblicati su testate REGOLARMENTE REGISTRATE) mentre in questo caso non è così.
Salutandovi devoto, pongo l’accento sul tripudio di font e sull’allegro florilegio di stili e di formattazioni nella composizione del contratto: tenete presente che chi lo ha redatto dovrebbe insegnare “Composizione dell’opera fino alla stesura finale”.
Valutate, gente, valutate e informatevi prima di pagare.