Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 20:14 del 21/09/2006
Eccovi la mia seconda pièce teatrale.
Si tratta di una pièce teatrale decisamente asimmetrica.
Una cena qualsasi
Personaggi ed interpreti:
Cinzia: Cinzia
Tony: Tony
Flossy: Flossy
Johnny: Johnny
Voce narrante: L’oste proprietario, coadiuvato dalle personalità multiple che coabitano instabilmente nella sua psiche e che all’occorrenza cambiano anche voce
Equipe medica: Equipe medica
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Nel ristorante di una clinica privata molto prestigiosa, alcune persone, decisamente sofisticate ed eleganti ma molto annoiate, si sono date, come d’abitudine oramai da molto tempo, appuntamento per il pranzo e conversano amabilmente.
Cinzia said (Cinzia disse): "vorrei cambiare il mio vestito che, vecchio ormai, non mi sta bene più su".
Tony said (Tony disse): "il pesce ha un gusto strano che non so, ma perchè se è rombo e non quadrato".
E gli invitati poi così, inirono col loro bel caffè. Tony no, si prese un bel gelato.
Improvvisamente nella stanza irruppe una equipe di medici, con vari strumenti elettrici e di contenzione, gridando a gran voce, in coro: "elettrochoc!"
E i commensali, in coro: "perché?"
Il capo dell’equipe medica rispose: "guarda come sei, un altro choc per quello che non sarai".
E l’equipe medica, in coro: "elettrochoc!"
I commensali in coro: "perché?"
E il capo dell’equipe medica: "non impari mai, un altro choc per quello che non farai".
L’equipe medica, ricordò, in coro: "elettrochoc!"
E i commensali in coro: "perché?"
Il capo dell’equipe medica spiegò: "tu non parli più, un altro choc se agli altri non vai giù".
Si udivano rumori di ferraglia; una telescrivente frenetica era in funzione nella stanza accanto e una segretaria, visibilmente preoccupata, leggeva in fogli che escivano e il solito lamento proveniva dalla strada sottostante.
L’equipe medica iniziò a sistemare i propri strumenti su un tavolino, senza far capire su chi sarebbero stati.
I commensali dopo essersi scambiati il solito sguardo di intesa, ripresero la loro impegnata conversazione.
Flossy said (Flossy disse): "vorrei andare al mare ad Hollywood, un mare che sia rosso e non così blu".
Johnny said (Johnny disse): "lasciatemi quietare per un po', nuotar nel mar rosso non si può più".
Ben presto i commensali capirono a chi erano destinati gli strumenti dell’equipe medica e tutti gli altri poi così lasciarono le sedie intorno a lui (Johnny no, slegarsi lui non può ormai).
Con un piccolo cenno d’intesa misero in atto il solito piano per dissuadere – confondendoli – quei medici, intenzionati oramai da molti giorni a effettuare l’elettrochoc: si si girarono tutti all’improvviso verso l’equipe e gridarono: "elettrochoc!"
E l’equipe medica, stupita, in coro: "perche?"
E il capo dell’equipe medica: "guarda come sei, un altro choc per quello che non sarai".
Johnny, allora, a gran voce disse: "elettrochoc!"
Il capo dell’equipe medica, che iniziava a confondersi, replicò: "perché?"
E l’equipe medica, disorientata, in coro: "non impari mai, un altro choc per quello che non farai".
Il capo dell’equipe medica, allora, quasi come per ricordarlo a se stesso: "elettrochoc!"
E Johnny, di rimando: "perché?"
E i commensali, in coro: "tu non parli più, un altro choc se agli altri non vai giù".
E anche questa volta i medici, confusi, continuarono per un bel po’ a chiedersi vicendevolmente a chi mai dovessero fare l’elettrochoc e per quale motivo.
Dopo un’oretta, non avendo trovata alcuna risposta, uscirono dalla mensa con le loro attrezzature.
Ronzii elettrici si sono sentiti ancora per un po’ provenire dall’esterno.
Dopo pochi istanti anche la telescrivente si fermò e la segretaria prese il cappotto, spense la luce, chiuse la porta ed uscì.
Non si seppe più nulla.
Manicomio, si sa, era scritto sull’insegna appesa fuori dalla porta, giusto per rinfrescare la memoria dei passanti. Successivamente proprio per quella sottile confusione venutasi a creare e alla quale è stata liberamente prodotta questa pièces, i manicomi sono stati, diciamo, aboliti. E’ stata conservata però quell’insegna, che ancora si deve decidere dove apporre.
Fine.
Buonanotte.
(applausi prego)