Però ci sono anche i giovani e io spero tanto in loro.
Salto a piè pari i “big” che si sono già esibiti ieri sera e aspetto trepidante i giovani. Ho saputo che si sfideranno a coppie e alla fine di ogni esibizione resterà solo un cantante.
Iniziamo con Alessandro Casillo, un sedicente quindicenne (dal viso conosciuto) pettinato alla moda degli emo. Si lancia in un pezzo che scivola via senza lasciare nulla, desolantemente anonimo, interpretato con improvvise espressioni contrite del viso, tipo sforzo da bagno, che non si capisce bene cosa vogliano dire. Poi mi viene un flash, ecco dove l’ho visto: a “Io canto!” Quel programma di talenti in erba condotto da Jerry Scotti, in cui altezzosi bambini – ingessati e vestiti da vecchi - anziché andare a giocare a calcio o dondolarsi sulle altalene, vanno a vilipendere la musica e il bel canto. Ah furbacchione, non lo dici da dove vieni, eh! Morandi ha precisato che i giovani vengono da “Sanremo Social”, una selezione effettuata sui video che gli aspiranti hanno inviato via web tramite facebook.
Detto ciò so già chi passerà la sfida.
quando il mondo mi sembra più bello inizia ad essere perchè è vero, è vero che ci sei
perchè è vero, è vero che ci sei
Casillo è sfidato da Dana Angi, una ragazzina che sembra Moira Orfei da piccola, romana de Roma. Morandi le chiede come è nata la sua canzone e lei risponde che è nata dal nulla, dopodiché inizia a cantare in una lingua incomprensibile su una melodia fastidiosa. L’interpretazione è scandalosa quanto il suo predecessore. Il testo mi è incomprensibile.
E così mi abbandono stagiono fervoro negli
guardi nati da pieni e animali
Perché soldati i brividi mi attraversano
ormentano senza spazio con una fine
Voto: due a entrambi.
Il televoto, ma guardate un po’, sceglie Casillo. E la sua sfidante fa capire chiaramente che lo picchierebbe forte davanti a tutti.
Però ho anche un piccolo sospetto su chi vincerà Sanremo Giovani. Mah, spero di sbagliarmi.
Arrivano finalmente le vallette, solo due al momento. Belen con un abito che copre sommariamente le sue parti intime e la Canalis un po’ più ruspante, accompagnate dal sempre più untuoso Papaleo. Fanno un po’ di manfrina, li ignoro.
Arrivano atri due giovincelli.
Io ho sempre voglia, un gruppo di giovinastri che ostentano una sicumera che farebbe irritare anche Giobbe (chissà cosa credono di dimostrare presentandosi con quel nome) che si sono abbigliati con il chiaro intento di apparire più vecchi di quello che sono. Regalano un testo originale come l’acqua calda. Si deve riconoscere una lode alle loro doti musicali, visto oltre a cantarsela se la suonano anche. Da quanto sono fastidiosi, dopo 32 secondi avevo già fatto 17 sbadigli. Ah, dimenticavo, hanno precisato di essere un gruppo senza leader. Il pezzo termina con un lamento, anzi con un rantolo, che mi fa pensare che non è piaciuto nemmeno a loro.
Voto: cinque meno, ma proprio perché se la suonano da soli.
C’è una ragazza e la cosa più incredibile è che l’amo
E c’è una ragazza e la cosa più incredibile è tenerle la mano
I giovinastri sono sfidati da Celeste Gaia, una bionda slavata, con lo sguardo spaventato e vestita da turista di rientro dalla spiaggia, con un naso e un mento imbarazzanti, che però canta un bellissimo testo con un’interpretazione da rivedere ma non male. Mentre lei canta, i giovinastri la osservano e fanno delle smorfie di non approvazione. Immagino già chi passerà la sfida.
Voto: 7 pieno, potrebbe diventare 9 se migliorasse la presenza scenica e la voce, che è mediocre.
E fermo questa macchina infernale
Così non vale
Indovinate chi passa la sfida? Il gruppo, ma guarda un po!
Osservo impietosito Emma, che arriva con due scarpe enormi, sicuramente contengono anche due casse acustiche. Meno male che passa veloce. Ma subito dopo arriva Papaleo con un collare ortopedico, capisco immediatamente chi sta per arrivare: la valletta guarita.
La osservo e realizzo che non si poteva fare scelta più infelice. È altissima e tra i due pinguini presentatori emerge goffamente, ride senza motivo per ogni cosa, non sa parlare l’italiano però sa dire che è molto contenta di essere qui e che spera di non deluderci. Speranza fallita. Un’oca giuliva da oscar che parla con una bocca talmente larga che lascia scoperte buona parte delle gengive. La ignoro, spengo le orecchie.
Mi riattivo quando vedo altri due giovani artisti.
Erica Mou. Una ragazzina pugliese di 21 anni che finalmente ha capito che si può essere eleganti senza mostrare il culo o dire parolacce. Morandi le chiede come mai ci sono tutti questi artisti pugliesi emergenti (non si capisce bene in base a quale statistica lo abbia dedotto) e lei si dimostra all’altezza della profondità del quesito rispondendo: “non so se sono le cime di rapa se è lo iodio, o più semplicemente insomma che poi la musica e la creatività gira a periodi, e in questo periodo c’è una volontà non solo artistica ma anche proprio dall’alto di supportare la cultura e questo e proprio bello per noi artisti.”
Dopo questo aulico scambio di battute Erica ci regala una stupenda esibizione, meno male. Qualche stecca la perdono.
Voto: nove. Brava
Voglio diventare vecchia, senza fretta
Voglio diventare vecchia, senza fretta e insieme a te.
Erica è sfidata da un gruppo di ragazzini dalla faccia pulita: i BIDIEL. Si esibiscono in un pezzo che sa tanto di festa campestre degli anni ’60. Il testo non è male, la melodia è allegra, l’interpretazione potrebbe anche essere positiva se non fosse per la pessima voce del cantante.
Voto: 7 meno meno.
Tremo quando passo davanti a un metrò
Gli altri mi disgustano
ed io cambierò strada
Non esistono più gli angoli
La giuria, meno male, decide di far passare Erica.
Infine arriva l’ultima coppia di sfidanti.
Marco Guazzone, un cantautore vestito con la giacca a lustrini dei prestigiatori che si lancia in una performance stupenda. Tutto ottimo, dalla voce all’interpretazione. Gli perdono anche le stonature. Sembra una filastrocca, ma ti affascina. Rotonda. Bravo
Voto: dieci.
Le cose migliori son proprio sotto agli occhi
ma tu non le vedi, ti sposti e non le tocchi
Se non mi tieni scivolo via
Guazzone è sfidato da Giulia Anania che raggiunge il top dell’inutile: canta una canzone su di una mail che non ha mai scritto (già che c’era poteva anche evitare di scrivere anche la canzone, non se ne sarebbe lagnato nessuno). Una bella voce, sì, ma un’interpretazione men che modesta su una melodia men che ordinaria. Non voglio dire altro per non demoralizzarla.
Voto: 4 più.
Come sei? Come stai? Sai mi mancano i tuoi guai. Hai gli stessi amici o li hai cambiati ormai
Meno male che il televoto ha scelto Marco Guazzone, almeno un po’ di giustizia è fatta.
Sigla, spengo.
Non voglio vedere altro, nemmeno chi passa e chi no tra i big, lo saprò domani.
A domani.
Prometto che al termine di questo festival analizzerò, a modo mio, ovvio, i testi di tutte le canzoni.