Essendo che io, pur scrivendo benissimo, ancora non sono compreso, vago nell’iperspazio e nel metatempo alla ricerca del concorso letterario che mi farà diventare famoso.
Ne trovo, sì, molti e di tutti i tipi, ma poi all’ultimo mi assale quel certo nonsocché e non partecipo. Magari mi perdo anche delle gran occasioni, lo so, lo so, ma che ci posso fare se sono matto?
Oggi leggo di questo concorso, che mi sembra abbastanza fantastico; si vincono ben due cose: sia il piacere di vedere pubblicato il proprio racconto in un’antologia di carta stampata (e già qui mi emoziono), sia – reggetevi forte – l’obbligo di comprare ben DUE copie di tale antologia addirittura con lo sconto del 20%!
Sì, proprio così!
Mi spiego meglio: in pratica io posso scrivere qualcosa, con tema a piacere, poi gliela posso mandare gratis e loro – se è una cosa bella (ma lo sarà sicuramente, giacché io sono specializzato in cose belle) – me la selezionano e me la pubblicano GRATIS in un libro di carta, di cui io obbligatoriamente DEVO comprare ben due copie a prezzo scontato! Capito? L’obbligo c’è già dal momento in cui si spediscono i racconti, è garantito!
E poi il concorso è superpubblicizzato qui e anche qui.
Ma non è finita.
L’antologia verrà pubblicata da una casa editrice di cui in giro si dice un gran bene.
Ad esempio qui scopro che, in condizioni ordinarie, chiede per stampare un libro solo circa MILLE euro per ben DUECENTO copie, cinquanta delle quali vanno TUTTE all’autore e le altre a testate giornalistiche, critici, eccetera. Cavolo, bell’impegno!
Poi scopro che questa casa editrice ha anche un blog, che corro a visitare. Sulla home page spicca un bellissimo pezzo, però, adesso, non siamo così banali, non lasciamoci distrarre dal quel pò, da quel perchè, su! Quel che vale è il concorso e ciò che si vince, ossia, ripeto: si vince l’obbligo di comprare ben due copie dell’antologia che contiene il vostro brano!
Oh, poi come in ogni cosa che suscita invidia, c’è anche gente che storce il naso, tipo quell'incompetente della mia amica Gaia, che qui e qui si perplime perché ha ricevuto una mail da questa casa editrice alle ore 19,42 del 13 agosto, in piena estate. Evidentemente non capisce che c’è gente che lavora indefessamente per il bene dell’editoria e della letteratura, senza guardare continuamente l’orologio.
Ma orsù siamo moderni! Scrolliamoci di dosso la polvere dei classici e delle nostre assurde convinzioni e abbandoniamoci a un bel tango di violino! Taratan tan tan tan, tarira rira tan tan tan tan.
Chè la famosità si conquista a piccoli passi e con un pò fatica, cari i miei affezionati lettori cialtroni, che, per quanto lo possiate essere - cialtroni - non lo sarete mai quanto me.