Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 20:15 del giorno 04/03/2007
Mi manca un gene di output.
O forse c’è, ma non è stato attivato.
Non riesco a downloadare – a riversare qui, nella nostra realtà - le stupende melodie che spesso, e all’improvviso, irrompono nella mia mente quando meno me lo aspetto, al termine delle mie giornate terrene.
Mi annullo totalmente mentre esse intense e lievi mi accompagnano verso il mio sonno.
Radiose rotondità vocali di sublimi cantanti, di ogni età e sesso, accompagnano quelle note su immensi palcoscenici, dove sono schierati un numero indefinito di persone e di strumenti che non riesco ad individuare, nemmeno nel dormiveglia: forse sono strumenti ad arco, forse sono strumenti a fiato, o forse è solo tutta musica elettronica. Non lo so, non riesco a distinguere, non ne sono capace.
Antico, moderno, presente passato e futuro si uniscono in un’unica ciclica sinfonia. Dolcemente ossessionante come un Bolero.
C’è anche chi danza, descrivendo geometrie perfette su quelle musiche asimmetriche.
Solo per me.
Senza nemmeno aspettare che io sia pronto si da inizio allo spettacolo.
“Resta al tuo posto, spettatore laterale, tanto non ce la fai ad attirare la nostra attenzione”.
Beato chi può decifrare, interpretare, comunicare o almeno replicare tale e tanta meraviglia. Io non ci riesco.
Attori, attrici, musicisti, balli, poesie astratte, arti assolute, inebrianti e ipnotizzanti: solo loro avvolgono il mio interesse per la vita.
Solo con loro le mie molecole possono confondersi al tramonto, trasportate da una luce blu cobalto, sul palcoscenico labirintico della mia mente.
La mia luce.
Profumata e soffusa.
Permettimi almeno una volta di comunicare quelle melodie, di replicarle o di condividerne le assolute emozioni.
O di aprire di fronte a tutti quel sipario.
O di conoscere quegli attori.
O almeno indicami un posto la fuori.
O almeno svelami chi le ha composte, forse manterrò il segreto.
Osanna nelle Altezze. Non ho dubbi.
E vi giuro su quello che ho di più caro che non faccio uso di nessuna sostanza particolare, nemmeno liquida.