Tanto per cominciare, una cosa da non fare e insultarmi in privato adducendo motivazioni fantasiose, né rinfacciamenti inventati, tantomeno se siete scrittrici, ché poi il mio avvocato si diverte, se invece date dell’esaurita alla vicina di casa che si lamenta perché avete posteggiato l’auto ad penem canis - e quella, poveretta, non può uscire dal garage - non vi succede nulla. La Cassazione ha deciso che quella frase, anche se detta più volte e davanti a tutti, non è un’offesa. Vedete quante cose si imparano, cari i miei clienti esauriti?
Non potete però dare della zingara alla vicina (i giudici la ritengono un’offesa pessima) e nemmeno dire a qualcuno «toh, è arrivato il napoletano» (magari accompagnando le parole con i gesti a mo’ di tarantella), nemmeno se è davvero napoletano. No, no e no. E sappiate che se per caso insultate una persona, ma quella non vi sente perché ha deciso di allontanarsi, voi venite condannati lo stesso: è il classico caso di “ingiuria per commissione”, quindi occhio che se per caso dite a qualcuno “sei uno scostumato!”, ma quello non vi sente, vi condannano e poi non dite che non vi avevo informato. Cosa si intenda per "commissione" non l'ho capito, ma bisogna inchinarsi davanti alla Legge.
Un’altra cosa da sapere è che se per caso – mai succeda! – siete agli arresti domiciliari e, casualmente, vi viene voglia di andare a fare una partitella al bingo, non vi fanno nulla, non è una cosa grave, d’altra parte agli arresti domiciliari mica vorrete stare sempre in casa!
I cani: simpatiche bestiole, nevvero? Attenzione però che se per caso i vostri hanno l’abitudine di correre dietro alla gente, magari abbaiando, e se l’inseguito, terrorizzato dalle bestiole, cade e si rompe una gamba, voi passate i guai. Fate la fine di quel signore che aveva dei cani, li accudiva, dava loro da mangiare - e quelli gli obbedivano -, ma aveva l’abitudine di lasciarli liberi senza museruola e poi di dire che mica erano suoi e che lui li accudiva così, tanto per fare qualcosa, per essere bravo.
Ora parliamo di pesce. Buono, vero? Ma state attenti, se siete pescivendoli, a conservarlo bene. Non fate come quel pescivendolo che, scoperto con 35 kg di pesce guasto in negozio, ha detto che era destinato ai famigliari, tanto non vi crede nessuno. E comunque, i problemi di famiglia risolveteli in altro modo.
Anche se siamo nell’era dell’informatica, sappiate che ci sono giudici che scrivono ancora a mano, ma c’è un problema: ce ne sono certi che non risecono più a capire ciò che hanno scritto, quindi le loro sentenze sono nulle e si deve rifare tutto il processo daccapo. E chissà se quel giudice si vergogna un po’, ché chi non riesce a capire la propria scrittura…
Ma ci sono anche giudici che arrivano alle loro decisioni senza spiegare troppo, l’importante è che ci siano arrivati, loro, da soli alla “soluzione del caso”. E basta. Che bello, nevvero, finire nelle mani di qualcuno di questi che condannano senza dare troppe spiegazioni?
Infine vi voglio dare un consiglio disinteressato: state attenti a dove mettete i piedi, soprattutto se lavorate in un ufficio. Potreste scivolare su una matita e riportare lesioni gravi, permanenti e invalidanti, come è successo a una dipendente pubblica che, però, non ha ricevuto nemmeno un citto di risarcimento (ma che razza di matita era?) in quanto, hanno detto i giudici: “Nel caso di specie il rischio connesso agli spostamenti spaziali, che incombe su chiunque si muova da un luogo all'altro non era reso maggiore dall'attività lavorativa svolta dall'infortunata”. Cosa vuol dire? Boh, forse che doveva stare più attenta, lo sapete che il giudicese non lo conosco e che i Giudici non è che devono spiegare troppo, però tra il vedere e il non vedere (come si suol dire) state attenti.
Ossequi.