Le mappe concettuali, così come le altre sollecitazioni, che si creano durante la lettura dei grandi classici, vengono materializzate grazie all’interpretazione dell’artista, il quale intercetta l’idea che trasmuta e il soggetto che si stacca dalle pagine, per farle rivivere in altre dimensioni, tramite il proprio dna culturale; dimensioni prettamente mentali, ma non per questo astruse o incomprensibili, bensì aperte su visioni nuove, in cui il “particolare” prende il sopravvento.
Questi sono i valori fondanti - oltre che indispensabili per comprendere il senso di questo nuovo progetto - di una ricerca continua e raffinata che Salvatore conduce dalla fine degli anni settanta, senza paura di mettersi in gioco, senza sottrarsi al rischio di svelarsi. Un’opera d’arte deve sfidare il tempo e le mode senza soluzione di continuità. Salvatore ha raccolto la sfida e ha rilanciato, materializzando un dualismo che viaggia, a sua volta, su un doppio binario: quello prettamente visivo ed emotivo e quello letterario.
Ne nasce un legame artistico complesso tra immagine e parola che ha abbandonato il vincolo della lingua; una correlazione trasversale, che porta a nuove rappresentazioni degli ideali cristallizzati nei grandi classici della letteratura.
Con “Sogni e letture/Dreams and readings”, l’artista ricorda al pubblico che i sogni possono anche diventare incubi e le letture terapeutiche, basta trovare la giusta chiave d’interpretazione: ecco a cosa servono le immagini.
La sua tecnica - ispirata alla “Narrative Art” di metà degli anni settanta - è di un fascino disarmante, la stessa che, fatte le debite proporzioni, ha animato la penna dei Grandi che lo hanno ispirato, come Pessoa, Frida, Kafka, Calvino, per fare qualche esempio: una levità pregnante.
Salvatore Palita
È nato a Sassari. Dopo la Maturità in Arte Applicata, studia Architettura a Firenze, e dopo l’esame col prof. G. Pettena, che parla di Land Art e dell’utopia dell’Architettura Radicale con le sue “Architetture inconsce”, frequenta il corso di Design del prof. A. Natalini, fondatore del “Superstudio”. Dopo varie esperienze nel campo dell’architettura, dell’arredamento, della grafica e della pubblicità, dal 1984, dopo l’esame all’Associazione Italiana Professionisti Pubblicitari, si occupa professionalmente di Progettazione Grafica e Pubblicitaria. Dal 1985 allestisce numerose mostre personali di grafica pittorica e partecipa a Concorsi d’Arte Regionali e Nazionali. Suoi lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private.