Queso lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 23:08 del giorno 03/09/2006
L’energumeno oramai aspettava fuori dal bagno da più di mezz’ora; da dentro provenivano lievi e indecifrabili rumorini. A un soffio dal cedimento uretrale, l’energumeno bussò e chiese, sforzandosi di essere il più gentile possibile:
- ”Scusi, le manca molto?”
Dall’intero del bagno nulla, nessuna risposta.
Allo scoccare del 38 esimo minuto di attesa, l’energumeno, urlando a squarciagola e con tutta la forza della sua disperazione, piantò violentemente il suo 46 di piede sulla porta del bagno.
Questa, grazie ad una solida fattura e ad altrettanto solidi cardini, non cedette, tuttavia si aprì a mezza altezza uno buco a forma di scarpa.
Quel buco faceva da cornice a un visino spaventato ma pur sempre dignitoso.
La borsetta sulle gambe, a voler nascondere quel poco che si sarebbe potuto intravedere dal buco-cornice, con un fil di voce rotto dall’imbarazzo e a testa bassa, spaventatissimo e pallido, l’occupante della toilette miagolò:
- "..occupè...".
(Mosca, bagni del Teatro Bolscioi)