Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 13:47 del giorno 11/09/2009
Eccovi la prima pièce teatrale. Per favore silenzio in sala.
ATTO UNICO
Personaggi ed interpreti:
Il postino: un postino.
La dottoressa: una dottoressa vera.
La voce narrante: l’oste proprietario.
Colonna sonora obbligatoria (clicca).
Il postino fece un bel respiro profondo, per prendere forza e coraggio. Con i suoi colleghi aveva deciso di interpellare la sorte, e questa aveva scelto proprio lui. Doveva consegnare un semplice telegramma a quella vecchia dottoressa in pensione, oramai lontana dalla realtà, a quella dottoressa d’altri tempi, la cui mente oramai sembrava avere assimilato tutte le malattie che aveva curato con tanta abnegazione, spesso mal ripagata.
Il postino suonò.
Dlin dlon.
La porta si aprì.
“Buon giorno dottoressa, c’è un telegramma per lei,mi dovrebbe met…”
La dottoressa - donna ancora molto elegante - aveva una bellissima pettinatura cupolare stile Rita Levi Montalcino, di un blu cobalto pallido. Avvolta in una vestaglia di seta, chiffon ed organza, di colore giallo, semiaperta, che faceva intravedere un corpo sempre splendido e suadente, era mollemente adagiata su un canapè, circondata da moltissimi libri sparpagliati disordinatamente per terra. Affermava con sicurezza di averli scritti tutti lei. Alle pareti quadri, stampe e incisioni tutte dello stesso soggetto: il cuore. Con voce roca, sguardo altèro e una bottiglia di cristallo in mano, di quelle a base quadrata con le pareti zigrinate ed il tappo a palla (come nei vecchi film americani con Anfri Bogart)), si rivolse al postino:
Guarda
Io sono la sola ormai
“Sì dottoressa, è vero. Io credo sinceramente che lei sia la sola ad aver lavorato ed avere accumulato tanta fama positiva. Però io le chied…”
Credi…
Non c'e' più nessuno che
Quando chiedi troppo e Lo sai
il postino, si affrettò a spiegare:
“Sì, lo credo. Però, professoressa, non le chiedo nulla e non deve pagare nulla, deve solo m…”
Quando vuoi quello che non
Sei te
Ricordati di me
Forse non mi credi!!
“Sì, in effetti mi ricordo di lei, in particolare di quella volta dell’altro telegramma, che era indecisa se firmare o no, e mi rimproverava ingiustamente di trattarla e di farla girare come una bambola. Mi ha trattenuto un’ora, ci siamo divertiti. Per favore metta una firmetta”.
Sguardi
Guarda sono qui per me
Non ti ricordi
Eri come loro.. Te
Il postino si guardò intorno. Ma non c’era nessuno.
“Chiedo scusa, 'loro' chi? Io non so cosa le abbiano chiesto i miei colleghi che sono venuti prima, e non credo nemmeno che le lanciassero degli sguardi indiscreti, però…”
Tutti quanti sono
Degli eroi
Quando vogliono qualcosa..
Bè
Lo chiedono lo sai
A chi può sentirli..
“Grazie da parte loro, riferirò loro che lei li considera degli eroi e sono certo che apprezzeranno molto. Guardi, metta una firma qui, ma è solo per ricevuta, non per altro. Legga il registro, vede, non deve pagare nulla, è un telegramma. Per il resto non si preoccupi, in giro c’è tanta gente cattiva e opportunista che agisce con secondi fini e sa bene a chi chiedere, e che cosa, a chi sa sentirli.”
La cambio io la vita che
Non ce la fa a cambiare me
Il postino arrretrò, preoccupato e impaurito.
La dottoressa si era alzata e volteggiava per la stanza, improvvisando passi di danza.
“Dottoressa, le garantisco che lei non è cambiata dall’ultima volta, e la trovo in splendida forma, e non credo debba mai cambiare. La prego, resti sempre così”.
Lei lo fissava con quei suoi occhi ipetruccati.
Bevi qualcosa?
“Non potrei eh, bere, devo portare ancora molta posta, ma se mi promette che mette la firma, guardi, faccio un’eccezione, purché non siano alcolici…”
Cosa volevi?
“Ma in che senso, mi perdoni, cosa volevo da bere o cosa volevo adesso che sono venuto? Allora, si, ora avrei un telegramma per lei, e volevo una firmetta sul registro, e poi da bere basta che non sia alc…”
Vuoi far l'amore con me!
La dottoressa aveva aperto la sua vestaglia, scoprendo il suo corpo racchiuso in un body, stile Betty Boop, e si avvicinava a lui, con passi corti e veloci.
Sembrava quasi avesse i piedi palmati.
Il postino si scostò, tenendo sempre d’occhio la porta, unica sua via d’uscita.
“Dottoressa, lei è davvero molto bella, troppo bella per me, io non la merito, non oserei mai…”
La cambio io la vita che
Che mi ha deluso più di te
“Forse mi ha frainteso, non vorrei farla arrabbiare. Non cambi mai, lei così è una favola. Non vorrei nemmeno deluderla, però, per cortesia, mett…”
Portami al mare
Fammi sognare…
“Signora, il mare è a almeno 400 km da qui, poi siamo a gennaio. Non si può, così su due piedi. Lei firmi, e io poi mi organizzo e ritorno – guardi glielo garantisco - e ci andiamo. Vedrà che passeremo dei momenti indimenticabili”.
E dimmi che non vuoi.. Morire!
“…no, io per il momento vorrei vivere, soprattutto per poterla portare al mare in un prossimo futuro e farla sognare, ma vorrei anche poter finire il mio giro stamattina, me la mette una firmetta…altrimenti non posso mica liberarmi per lei…”
Dimmi
sono solo guai per te
“eh, si, se le do il telegramma e lei non firma, mi fanno casino in ufficio. Si figuri se mi assento senza preavviso per andare al mare. Come minimo mi licenziano.”
dimmi
Ti sei ricordato che
Hai una donna che se non
Ci sei
Come fa a restare senza te
"Ma guardi, non si preoccupi, non sono fidanzato, ho solo qualche amica, e poi se andiamo al mare mica lo dobbiamo dire a tutti. Anche se a volte mi sento solo e…”
Piangi insieme a me
Il postino, perplesso, per sdrammatizzare, iniziò a frugare freneticamente nella sua borsa marron, a tracolla.
Dimmi cosa cerchi
“La penna così lei, con suo comodo, può mettermi una semplicissima firmetta veloce qui, guardi.”
La cambio io la vita che
Non ce la fa a cambiare me
Bevi qualcosa
Se non ti siedi
Vuoi fare l'amore con me
“…signora, grazie, come accettato, ma resterei in piedi, perché ho un po’ di fretta. Un’altra vola le prometto che mi siedo, che facciamo all’amore e che bevo qualcosa, però la prego, mi dica se il telegramma lo ritira o no…”
La cambio io la vita che
Che mi ha deluso più di te
“Io l’ho delusa?? Ma guardi che non so cosa c’è scritto nel telegramma, e io che c’entro, poi le ho detto che non è possibile per me, adesso, portarla al mare ma che sarei ripassato presto.”
Portami al mare
Fammi sognare..
E dimmi che non vuoi morire
“Glielo garantisco, la prossima volta mi siedo, bevo qualcosa, facciamo l’amore e poi la faccio sognare portandola al mare, ora se permette, dovrei portare alcune raccomandate…mi perdoni…”
Finalmente la dottoressa si decise a sfilare da un cassetto una piuma di faraona, che intinse in un calamaio, e firmò il registro, continuando a cantare.
la la la la laaaaaaaaaa
E finalmente il postino ottenne la firmetta e consegnò il telegramma Lasciò la dottoressa impegnata in un girotondo con una immaginaria persona. Uscito dalla porta, mentre si allontanava tra lo sconvolto e il sollevato, si voltò istintivamente verso la casa. La vide alla finestra che lo salutava, agitando una mano ossuta e ingioiellata e dicendo
E dimmi che non vuoi.. Morire!!
Si girò verso la sua bicicletta giusto in tempo per riuscire schivare – ma proprio per un pelo - un grosso camion sopraggiunto all’improvviso, e che lo avrebbe di certo investito.
… ma vaccagher
(applausi, prego)