Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 17:45 del giorno 15/09/2006
Eravamo tutti mediamente agitati.
Eravamo in quinta liceo, avremmo anche avuto l'esame.
Poco prima che suonasse la campanella, la professoressa entrò in classe.
Era una donna molto chic, pettinatissima, tutta e sempre supergriffata, assomigliava un po’ ad Ugo Tognazzi vestito da donna, anche nella voce.
- “bonjour” disse, e tutti in coro: “bonjour madame”.
Era seguita dalla bidella, che imbracciava un giradischi.
La prof. estrasse da una custodia di cartone enorme un vinile, e lo posò sul piatto del giradischi e disse, in francese (lei durante le lezioni parlava solo francese):
-”Non appena termina la ricreazione, dovrete mettervi immediatamente al vostro posto”.
Eravamo un po’ perplessi.
Al suono della campanella tutti ci precipitammo a posto ed iniziammo l’attesa. Cosa ci avrebbe fatto fare? A cosa serviva quel giradischi?
La prof. disse, sempre in francese:
-“ora ascolterete per due volte questa canzone, dopodiché ne dovrete scrivere la traduzione in italiano. Chi vuole può anche scrivere anche il testo in francese, ovviamente ne terrò conto”.
Ohibò…tutta la letteratura studiata, i brani ripassati, le opere esaminate, le cose che avevamo tutte appiccicate provvisoriamente in testa…non ci venivano chieste. Dovevamo tradurre quel brano.
La prof. avviò il giradischi e mise la testina sul vinile e le note iniziarono ad uscire…lei ascoltava estasiata, movendo lievemente la testa e socchiudendo gli occhi, e mormorando le parole della canzone, come se le ricordassero qualche suo amante.
Quei pochi che hanno tentato di ridacchiare e di fare dell’umorismo vennero freddati sull’istante:
-“caproni, a voi la prossima volta vi interrogo a tranello. Dovete imparare a capire un discorso in francese e non solo a ripetere ciò che leggete".
Quella canzone non l’ho mai scordata, e tutt’ora la so a memoria.
Era diventata uno degli spunti preferiti per ridere, di imitazione.
Però un bel ricordo.
Eravamo nel 1983.
Eccovela.
Traducetela anche voi, è obbligatorio.