Partiamo subito con gi scherzi di carnevale. La Cassazione ha stabilito che non sono da considerare scherzi:
i falsi profili sui social network, anche se fatti per scherzo, con tanto di foto e nickname di un altra persona (del tutto inconsapevole della cosa), magari per rimorchiare o per carpire chissà quali segreti. Si incorre nel reato di sostituzione di persona e in quello di diffamazione;
gli scherzi telefonici realizzati in piena notte per farsi quattro risate a danno di un amico. Possono trasformarsi in guai seri, potreste finire come quel simpaticone che a notte fonda ha chiamamto a casa di un amico, spacciandosi per un membro di una setta satanica e dicendogli: «Morirai entro sette giorni» che si è beccato una condanna per il reato di minaccia [eppure son così belli da fare…]
i gavettoni ai vicini, lanciati per scherzo o per dispetto. Possono creare un mare di problemi. Tempo fa un ottantenne perugino si è visto confermare una condanna per lesioni per essersi divertito a tirare secchiate d’acqua al vicino di casa (facendolo malauguratamente scivolare e mandandolo all’ospedale), un altro “burlone” si è beccato una condanna per molestie per aver fatto finta di innaffiare le piante (che non c’erano) pur di bagnare il vicino antipatico;
inviare lettere “con sorpresa” ai rivali. È uno dei mille modi per fare uno scherzo (o meglio un dispetto) a un rivale. Ma attenzione a non inserire qualche “sgradita sorpresa” perché potrebbe costare molto caro. Una donna, ad esempio, dopo aver inviato una serie di lettere anonime alla rivale, aveva deciso di inviare un’originale missiva con dentro uno scorpione morto. Lo scherzo le è valso una condanna per molestie, oltre a una multa di 400 euro;
La “linguaccia” è reato. Attenzione anche alle smorfie. La Cassazione, qualche tempo fa ha condannato un agricoltore marchigiano per il reato di ingiuria, oltre al risarcimento dei danni per essere entrato nel campo del vicino e avergli fatto uno spernacchio pensando di farla franca. La parte offesa, invece, aveva prontamente fotografato la scena e lo aveva denunciato. La Cassazione lo ha condannato sulla base dell’esauriente documentazione fotografica;
Anche sul posto di lavoro si deve stare attenti a non fare scherzi stupidi. Una volta un dipendente aveva inserito carta ed altro materiale di risulta nei sedili delle auto durante le operazioni di assemblaggio eseguite da una collega addetta ai controlli. Ovviamente quella collega si prendeva delle sonore sgridate, fino a che il collega burlone non è stato smascherato e pesantemente sanzionato.
Un’altra cosa che non va tanto bene è dire ai Carabinieri: «Mi avete rotto i coglioni», magari in un bar davanti a decine di persone, non è conveniente, son cose che la Cassazione condanna che è una bellezza.
Invece dire a un nostro debitore: «I soldi te li faccio uscire dal culo» è consentito in quanto trattasi, a meno di ulteriori dimostrazioni, di una minaccia poco credibile.
Non è consentito nemmeno lasciare la propria figlioletta di quattro anni chiusa in auto per andare a fare shopping, meno male che è intervenuta la Cassazione a dirlo, altrimenti ci sarebbe stato un vuoto enorme.
Invece se volete, potete benissimo pedinare vostra cognata per vedere chi frequenta, non si sa mai abbia una relazione extraconiugale all’insaputa di vostro fratello, purché siate discreti e non invasivi.
Avete mai pensato alla morte? Bene, allora se morite, il vostro profilo Facebook può rientrare tranquillamente nell’eredità, presto sarà disponibile la procedura relativa, mi raccomando fate testamento non si sa mai; se invece muore l’amministratore del condominio è un casino (tranne che per il suo profilo facebook), vi conviene fare due cose: sospendere i pagamenti e nominarne uno nuovo.
In tema di stalking è sanzionabile anche un’occhiataccia o uno “sguardo ossessivo”, attenzione. Ora, come si misuri l’occhiataccia e l’ossessività non è ben chiaro, ma per prudenza voi guardate altrove.
Infine se sul posto di lavoro vi viene di colpo la voglia di bervi un fiasco di vino, anche più volte al giorno e anche per più giorni di seguito, perché avete delle preoccupazioni, no problem, potete scolarne quanto ne volete (purché rimaniate sobri, e qui sta il bello), perché nessuno potrà farvi nulla.
Ci sarebbe anche il galateo per chi porta a spasso il cane, da poco emanato dalla Suprema Corte di Casazione, ma ve lo risparmio.