Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 10:29 del giorno 30/07/2010

È bello rispondere agli annunci sui giornali, a quelli decenti dico, perché si viene a contatto con situazioni surreali.
Come ho già detto sto cercando un appartamentino, anche un bilocale, dove trascorrere due mesi estivi, nella città dove mia moglie è stata trasferita all’improvviso per lavoro.
“Affittasi bilocale, piano terra, massimo tre persone, brevi periodi.”
Chiamo. Fisso un appuntamento.
L’appartamento a prima vista non sembra male: un soggiorno abitabile, un corridoio molto grande e arredato, una cucina grande, un piccolo ripostiglio ed un bagno.
Ecco. Il bagno.
“E questo è il bagno. Sa questo appartamentino lo ha fatto il mio povero marito, poco alla volta, senza pretese. Vede, qui c’è la doccetta, comoda, la può usare come vuole. Mio marito era un inventore, stava sempre inventando. Vede, questo è un suo brevetto”.
Lì per lì non realizzo, non capisco. Sono perplesso, qualcosa non torna, mi sfugge. Il lavandino non ha rubinetti, il bidè non ha rubinetti e il wc non ha il tasto – né la catena – dello scarico. C’è solo un tubo lunghissimo che parte dalla doccia. Poi guardo meglio e sul lavandino e sul bidé ci sono dei piccoli ganci. E non c’è nemmeno una finestra.
“Lei con la doccetta può usare tutto. Se la mette qui la usa per il lavandino, se la mette lì per il bidè. Poi può riempire il secchio, per il wc. Il secchio lo metto io. Lei non ha idea di quant’acqua si risparmia così. Pensi che noi in casa usiamo questo metodo da anni, e anche molta gente ricca, nelle ville al mare – anche in Costa Smeralda, pensi – fa così. Ah se mio marito fosse stato ancora vivo e più furbo, con la sua inventiva, sa quanti soldi si sarebbe fatto?” Spiega la padrona di casa.
Mi viene un dubbio. Torno in cucina. Sul lavello non ci sono i rubinetti.
“Poi per l’acqua calda non si preoccupi. Lo scaldabagno è in comune con casa mia. Io lo accendo praticamente tutti i giorni di mattina fino al primo pomeriggio, quindi basta organizzarsi – e poi, per carità se ha delle esigenze me lo dica pure – e andremo d’accordo. Manca la finestra, ma guardi, c’è un piccolo aspiratore e poi questa è una casa sana, non c’è pericolo dell’umidità. Questo era un garage, ma poi, cosa vuole, mio marito è andato in pensione, la macchina non ci serviva più e cosicché lo abbiamo trasformato in appartamentino. Poverino mio marito, non si è goduto nulla, né della pensione né di questo appartamentino. Era il suo regno, il suo vanto. Pensi che l’ho trovato morto qui”.
“Grazie, signora, lei è gentilissima. Le farò sapere. Mi spiace moltissimo per suo marito”.
Il “piccolo aspiratore” era completamente peloso, o forse lanuginoso, sembrava un opossum imbalsamato. Non veniva pulito dai secoli nei secoli.
Amen.