
Non mi stancherò mai di ripetere che un “concorso” per sua stessa definizione dovrebbe prevedere dei vincitori e dei premi.
Oggi vorrei parlarvi di questo premio letterario.
Partecipare è facilissimo, basta spedire un racconto o una novella sul seguente tema:
“A chi non è mai capitato di ascoltare una storia che, il narratore afferma con convinzione e franchezza, essere realmente e totalmente vera, ma che poi appare irreale o surreale, e in cui ogni cosa o sentimento sembra capovolgersi creando una quasi grottesca situazione, simile all'inverosimile o ad un paradossale fraintendimento? Oppure ciò che accade accidentalmente o casualmente, di una rarità estremamente unica e sfiorante l'impossibile, sfida e disattende le cosiddette leggi universali, di qualsiasi tipo o genere, di spazio o altro, diventando alla fine evento quotidiano persino banale, sovvertendo, per l'appunto, ogni schema prestabilito, e lasciando costernato e ammutolito - sorprendentemente - colui o colei che ne è rimasto coinvolto in qualsiasi maniera, attiva o passiva che sia?”
Se si considera che questo è un concorso organizzato da una casa editrice, non si può che rimanere perplessi. Secondo me, si dovrebbe premiare chi capisce cosa c’è scritto, al netto della punteggiatura sperimentale.
Comunque, le opere selezionate verranno inserite in una antologia e tenete presente che:
“Non c'è alcuna quota d'iscrizione per partecipare al concorso ... Solo alle Autrici e agli Autori selezionati sarà richiesto l'impegno a prenotare 5 volumi dell'antologia. Il prezzo di copertina del libro non potrà essere superiore ai 20€.”
In poche parole, se vi impegnate a ricomprarvi le vostre opere potete partecipare gratis. E se considerate che un libro d’autore costa mediamente sui 17 / 18 euro, l’acquisto dell'antologia è davvero un affare: poco meno di 100 euro spesi benissimo.
Ovviamente i racconti verranno raccolti nell’antologia che vi dovete comprare “... senza pretendere alcun compenso né economico né di altro tipo”.
Speriamo solo che l’editor rientri dalle ferie.
Un’occasione impedibile per diventare famosi.